cultura

Il poeta la morte e il giovane. Sarà presentato sabato il libro di Sergio Ercini dedicato a D'Annunzio e Kochnitzky

mercoledì 24 gennaio 2007
Appuntamento per sabato 27 Gennaio alle ore 17, presso la Sala Urbani del Palazzo dell'Opera del Duomo, con la presentazione dell'interessante libro "Il poeta la morte e il giovane - D'Annunzio e Kochnitzky nell'avventura fiumana ed oltre" di Sergio Ercini. Alla presenza del giornalista Rai, Guido Barlozzetti, del prof. Vincenzo Strika, ordinario di Storia Contemporanea all'Università di Napoli e di Pompeo De Angelis, direttore della rivista Indagini, avrà luogo uno scambio di idee a partire dall'impresa fiumana attorno al quale il libro ruota. All'incontro interverrà anche l’attore Arnaldo Ninchi, che leggerà alcuni passi dell’originale opera dell'orvietano Ercini, deputato al Parlamento Europeo e Presidente della Commissione Politica dal 1986 al 1989 e Consigliere Comunale e Regionale. Edito dalla Thyrus, il saggio di Sergio Ercini si concentra sul rapporto fra Gabriele D’Annunzio ed il giovane poeta Léon Kochnitzky, in un caleidoscopio di immagini attuali e di reminiscenze letterarie ed iconografiche, che simboleggiano la danza di fronte alla morte. I fatti sono quelli che seguirono il 12 Settembre del 1919, quando D’Annunzio, nelle vesti di soldato, entrò a Fiume con 2500 uomini e proclamò l’annessione della città all’Italia. Tra questi uomini c’era Léon Kochnitzky, un giovane poeta belga, che fu lo spettatore ammirato dell’impresa fiumana e divenne il giudice di quel fuoco che si esaurì in faville e poi in grigia cenere. Per D’Annunzio, Fiume ritualizzò una danza di fronte alla morte, per il lettore del libro tale danza può diventare il rito totale del Novecento. Questo secolo è lo scenario in cui il protagonista Léon Kochnitzky fa un’apparizione, cercando fratelli, in mezzo a una società di massa. La sua figura emerge della pagine come quella di un eroe che si giova della propria giovinezza per portare sulle spalle il vecchio poeta D’Annunzio, come fece Enea con Anchise, o Pinocchio con Geppetto, o, forse, come Sisifo con la pietra. Prima che questo atto di pietà filiale scattasse c’era stata la guerra fra ragionevoli e scalmanati.