cultura

Venti Ascensionali. Il programma di venerdì e sabato: omaggio fuori programma a Claudio Lolli e pièce teatrale dedicata a Feltrinelli

martedì 28 novembre 2006
La storia d'Italia a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70, raccontata attraverso due protagonisti d'eccezione, Claudio Lolli e Giangiacomo Feltrinelli, nella programmazione di Venti ascensionali di questa settimana. La Sala del Carmine ospiterà venerdì 1 dicembre alle 20:45 un fuori programma, l' omaggio a Lolli, trent'anni dopo Gli zingari felici con “Lolli (8) incosciente trio” Andrea “K” Caponeri voce, Giammarco “Giaccio” Fusari chitarra acustica, Eduardo Lombardozzi chitarra elettrica e acustica, Special guest Lucio Giovannella piccola batteria. “Ho visto anche degli zingari felici”, esce nel 1976. Oltre ad essere uno dei lavori meglio riusciti del cantautore segna anche un momento storico per l’Italia di quegli anni, il movimento del ’77, lo userà come “colonna sonora”. Lolli raccontava un pezzo di storia, la storia degli anni di piombo, dello stragismo, della strategia della tensione, anni difficili in cui l’impegno risultava indispensabile. Ma il disco apriva anche ad una serie di sperimentazioni a livello melodico, rompendo con i vecchi schemi della canzone cantautorale. Recentemente quel disco è stato riproposto in tournè dallo stesso Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti. Il costo del biglietto è di 5 euro e il ricavato verrà devoluto ad AMREF. Sabato 2 dicembre alle 21 è la volta della pièce teatrale “Feltrinelli una storia contro”. Mauro Monni, racconta la storia di Giangiacomo Feltrinelli, il personaggio che ha vissuto a pieno i cambiamenti sociali e politici dell’Italia post-bellica lasciando un segno importante per la storia della cultura italiana. Sulle musiche di Francesco Renzoni, la supervisione artistica di Giovanni Palanza e l'aiuto regia Gabriele Giustri rivivono le vicende del miliardario, rivoluzionario, complottista e anarchico fondatore della casa editrice. Nato da una ricca e prestigiosa famiglia milanese, a soli 19 anni si iscrive al partito comunista, di cui diventerà un fervido sostenitore, soprattutto in termini economici. Gli anni del secondo dopoguerra sono quelli dell’impegno e della passione politica: incomincia a raccogliere materiale documentario sul movimento operaio e mette insieme un consistente nucleo per la nascita di una biblioteca di studi sociali. Ma l’impegno diventa maggiore con la fondazione, nel 1954, della casa editrice. Feltrinelli è un personaggio scomodo, ammira Che Guevara ed è amico di Fidel Castro, è antimperialista, anticolonialista, e per questo pedinato, controllato, indagato, come privato e come editore. Alla fine degli anni ‘60, poi, viene colto da una sorta di “mania di persecuzione”: è convinto che la borghesia italiana stia compiendo una svolta a destra e che ci sia in atto un complotto contro la repubblica. Questi timori lo spingono a fondare e sovvenzionare i GAP (Gruppi di azione partigiana). I GAP, furono composti prevalentemente da vecchi ex partigiani e di fatto, si limitarono a scarse e poco pericolose azioni dimostrative. Prevalentemente svolsero un ruolo di propaganda che raggiunse il suo culmine nella realizzazione di una radio clandestina e in una serie di azioni di disturbo all’intero di cantieri edili. Fu grazie ai GAP, finanziati da Giangiacomo Feltrinelli, che anche l’Italia ebbe modo di conoscere quello che avveniva in America Latina: le dittature e la lotta armata. Accusato per aver preso alla strage di Piazza Fontana, decide di darsi alla clandestinità. Il suo corpo straziato verrà rinvenuto il 14 marzo 1972 ai piedi di un traliccio dell'alta tensione a Segrate, nelle vicinanze di Milano. L’ipotesi fu quella di un sabotaggio andato male.