cultura

I 'frullati' di Vittorio serviti da Rita

sabato 18 novembre 2006
di Elio Taffi
I diversi giornalisti presenti in sala sapranno fare cronaca adeguata della bella serata poetico-musicale di venerdì 17, inserita nella rassegna “Venti ascensionali 2006”, durante la quale la Sala del Carmine si è fatta piccolo salotto retrò con tanto di tè, buone letture, ospiti promiscui (alcuni vivaci altri inusitati) e gradevole musica di sottofondo. Ecco, è proprio di questa che io vorrei parlare… Vittorio Tarparelli è chiamato ad un compito tanto lieve quanto delicato, quello di fornire note per un flauto che accompagnerà alcune voci recitanti (tra cui una Cecilia Stopponi che per il sottoscritto è risultata una vera sorpresa), le quali si contrappunteranno con versi estrapolati dall’ultimo lavoro poetico della luminosa Laura Ricci; “Voce alla notte”, il titolo del libricino… Spesso capita: il connubio parola-musica è in grado di incantare gli spettatori, in particolare quando il testo si rivela così felicemente “musicabile” come quello di Laura; e le voci ed il suono melodioso del flauto riescono a trasmettere con giustezza quel clima notturno, misterioso, mielato, sfuggente, decadente che mi fa ricordare perfettamente il sapore delle musiche (in mi bemolle maggiore) per fiati del Mozart del periodo massonico. Orvieto è città generosa con gli amanti di Calliope: ha dato i natali a numerosi figli, tra cui bravi direttori, violinisti, flautisti, organisti, pianisti, e adesso ci si ricorderà anche di un compositore, Vittorio Tarparelli, che ha dato un’impronta di tutto rispetto alla serata regalando dei brani veramente interessanti; laddove il termine interessante non è un imbarazzato aggettivo generico generato dalla ignoranza della materia, bensì la reale sensazione emotiva stimolata dall’ascolto… I teneri “frullati” che Vittorio impone al flauto, quasi a suggerire il verso dei grilli estivi, ed il tema predominante della piccola suite, in scala semimaggiore, sono ancora vivi nella mia memoria e credo anche in quella degli altri attenti astanti, e reclameranno produzioni compositive ulteriori nei prossimi tempi. Indubbiamente, plauso anche a Rita Graziani, le cui doti tecniche, al flauto, sono ben note, e a Laura Ricci, che con le sue suggestioni poetiche ha permesso una serata alternativa e piacevolissima.