cultura

Giovane, italiana e frizzante Umbria Jazz Winter # 14

giovedì 26 ottobre 2006
di davidep
E’ stata presentata stamani presso il Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto, alla presenza del direttore artistico Carlo Pagnotta e del vice sindaco Carlo Carpinelli, la 14° edizione di Umbria Jazz Winter. Tanti i nomi in programma nei cinque giorni del festival invernale, che si svolgerà dal 28 dicembre al 1 gennaio, dai popolari e spettacolari Funk Off al “guru bianco” Lennie Tristano. Un cartellone diverso rispetto ad altre edizioni, forse più popolare, ma sempre di alto profilo, dove non mancano i tradizionali appuntamenti dei cenoni di fine anno con concerto in piazza dopo la mezzanotte, del concerto della pace con i cantanti di gospel in Duomo nel pomeriggio di Capodanno e della trascinante marching band per le vie del centro storico. Formula pressoché invariata nei luoghi e negli appuntamenti dei molti concerti gratuiti con consumazione obbligatoria del jazz lunch e del jazz dinner, ma anche gradite sorprese a partire dagli artisti in programma, alcuni dedicati anche a spettatori non particolarmente versati nel linguaggio della musica afro-americana. Novità, il jazz arriva al quartiere medievale, con il coinvolgimento di “Al San Giovenale” nel jazz dinner o nel round midnight. “La qualità e la capacità di avere interscambi culturali col mondo – ha affermato il vice sindaco Carpinelli – fanno la forza di questa manifestazione ed arricchiscono la nostra città soprattutto da un punto di vista culturale”. Sull’aspetto commerciale si è pronunciato invece il direttore artistico Pagnotta, confermando la vocazione artistica e culturale della manifestazione, che fonde risorse pubbliche e private in un budget sostanzialmente invariato, e che nella sua eleganza e nel suo voler essere di nicchia nulla ha a che vedere – ha affermato - con fiere consumistiche. “Il programma di quest’anno – ha dichiarato – presenta un variegato scenario di generi ed espressioni musicali, con il solo comune denominatore della qualità. Jazz e canzone d’autore, ma anche sfumature soul e spruzzate di blues, funky, gospel e zydeco”. Ed è forse per assecondare la recente attitudine dei giovani musicisti jazz italiani che vanno riscoprendo l’enorme patrimonio nazionale, dall’opera lirica alle canzoni di De Andrè o Battisti, spesso con risultati artistici notevolissimi, che sul palco del festival salirà, in due concerti, Sergio Cammariere. Accanto a lui l’abilissimo pianista dalla mano felice, il trombettista Fabrizio Bosso, che a questo clima contribuisce con suono lirico e swing, e, ospite d’onore, Alex Britti, uno dei personaggi più popolari delle ultime leve della canzone italiana, ma anche grande chitarrista. “Non siamo a Sanremo – ha detto il patron Pagnotta – ma la bravura di alcuni artisti italiani è indiscussa e questo cartellone mi inorgoglisce”. Forse anche per “Uomini in frac”, l’omaggio di Umbria Jazz al songbook di Domenico Modugno, il primo vero “cantautore” italiano e musicista di assoluta levatura internazionale, al quale si devono motivi famosi in tutto il mondo. Le voci sono quelle di Peppe Servillo e Giovanni Lindo Ferretti, e tra i musicisti troviamo Danilo Rea al piano, Javier Girotto al sax e Gianluca Petrella al trombone. Di scena anche l’istrionico trio “scandinavo” di Stefano Bollani, il musicista italiano che oggi gode di una meritatissima popolarità e che Umbria Jazz segue dagli inizi della carriera, ed il trio di Renato Sellani con ospite speciale il sax di Gianni Basso, due veri “senatori” del jazz italiano. Tutto italiano è anche il “Progetto per Sauro”, che si svolge tutti i giorni al museo Emilio Greco in memoria di Sauro Peducci, uno dei membri dell’Associazione Umbria Jazz scomparso quest’anno: in diverse formule si potranno ascoltare Danilo Rea, Renato Sellani, Enzo Pietropaoli, Giovanni Tommaso, Daniele Scannapieco, Massimo Manzi, artisti che si esibiranno gratuitamente per rendere omaggio all'amico che non c'è più. Si ripropone inoltre, anche quest’anno, la piacevole esperienza del workshop organizzato, in collaborazione con UJW clinics e con l'Associazione Musicale Mancinelli, da Orvieto Centro Musica, che mira a promuovere la formazione completa e armonica dell’individuo tramite la musica ed è dedicato, in questa edizione, a Stefano Bollani e al pianoforte. Caldo, solare e innovativo anche il manifesto del festival, realizzato dall'artista orvietano Massimo Chioccia. Un’edizione, insomma, più italiana e più giovane, in cui cambia la musica, ma non la qualità, e dove le bollicine sono soprattutto quelle del vino locale che, probabilmente, grazie ai rapporti avviati con il Consorzio dei vini da Orvieto Promotion, costituirà la piacevole sorpresa per brindare, con rinnovato spirito, a questa quattordicesima edizione.