cultura

Un Mancinelli gremito si infiamma per la Cenerentola brusca e sensuale del Balletto di Roma

martedì 24 ottobre 2006
Sulla carta un bello spettacolo di buon livello ma dedicato a un pubblico di nicchia con gusti specialistici. Nel concreto la Cenerentola del “Balletto di Roma” ha infiammato il pubblico del “Mancinelli”, gremito oltre ogni previsione. Soprattutto il pas des deux finale fra Cenerentola e il Principe ha entusiasmato per la classe straordinaria di Monica Perego, étoile internazionale minuta, ma dotata di leggerezza e gestualità drammatica fuori della norma. La coreografia, originale e decisa, di Fabrizio Monteverde ha miscelato contaminazioni contemporanee con reminiscenze classiche di grande suggestione, grazie anche ad un organico di solisti di prim’ordine quale quello del “Balletto di Roma”. Ne esce fuori uno spettacolo brusco e sensuale come la vita, in fondo. La notevole affluenza di pubblico è dovuta soprattutto alle numerose scuole di danza che lavorano bene e prosperano in città, e che stanno creando un pubblico attento e preparato. Nella coreografia dello stimato Monteverde è apparso spiazzante il ruolo della matrigna, interpretato da un uomo che utilizzava un costume di scena simile a quello di un prelato. Ma le ulteriori attualizzazioni della storia hanno avuto il pregio di non appesantire un balletto che verrà ricordato a lungo. Per le attività del Teatro Mancinelli si entra ora nel regno di Dostoevskij, lo straordinario romanziere russo da cui sono tratti i due spettacoli che riempiranno i primi due fine settimana di novembre. Sarà prima la volta di Gabriele Lavia protagonista, oltre che riduttore e regista di Memorie dal sottosuolo, seguito da Glauco Mauri che ha adattato e diretto Delitto e castigo, interpretato da lui stesso con l’inseparabile Roberto Sturno. Il progetto si chiama “Il mistero dell’uomo, due appuntamenti con Dostoevskij fra teatro e letteratura” e potrebbe nascondere alcune sorprese.