cultura
Con l’étoile internazionale Monica Perego Cenerentola approda al Mancinelli
mercoledì 18 ottobre 2006
Dopo l’esordio comico di Bergonzoni e la superba compagnia di Luca De Filippo che ha lasciato vasta eco in città, le carte della Stagione Teatrale del Mancinelli sono ormai scoperte. Sabato 21 ottobre alle ore 21 sarà la volta della versione danzata di una delle fiabe più amate al mondo. Quanto può, ancora oggi, Cenerentola far breccia nelle moderne generazioni? L’originale scrittura drammaturgica di Fabrizio Monteverde, un talento della coreografia italiana allievo di Carolyn Carlson e Moses Pendleton, si ispira al testo originale dei fratelli Grimm più che alla nota versione che ne ha dato Perrault, più dolciastra. Cenerentola appare semplice ma può risultare fuorviante, ingannevole.
Nella sua storia c’è la rivalità fraterna, desideri che si avverano, umili che vengono esaltati anche se ricoperti di stracci e virtù ricompensate, mentre la malvagità rimane punita. Ma sotto la patina di semplicità affiora un materiale in parte inconscio, tumultuoso, complesso. La linea tracciata da Monteverde, di decisa cifra linguistica, indica il percorso di Cenerentola come un continuum a tappe di sviluppo della personalità, necessarie a raggiungere la piena autorealizzazione.
Il Balletto di Roma attuale nasce dalla fusione tra lo storico Balletto di Roma e il Balletto di Toscana ed è diretto da Cristina Bozzolini e Walter Zappolini.
Lo spettacolo tende a valorizzare l’intero insieme dei solisti della compagnia che, tuttavia, annovera fra le proprie fila Monica Perego, importante étoile internazionale reduce da clamorosi successi oltre Manica con il Royal Ballet e l’English National Ballet e nei principali teatri del mondo. Dotata di tecnica raffinata e rara forza interpretativa, è in grado di sorprendere. La gustosa selezione di musiche su cui si dipana lo spettacolo esce dalla fantasia creativa di G. F. Handel, e questo non è di secondaria importanza. Le scene sono di Fabrizio Monteverde e Carlo Cerri, che ha anche disegnato le luci, mentre i costumi hanno la firma di Santi Rinciari.
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