cultura

Abile excursus pianistico nella forma Fantasia. Pieno successo del Concerto del maestro Cambri al Festival Valentiniano

lunedì 16 ottobre 2006
di L.R.
Bellissimo ed emozionante concerto del maestro orvietano Riccardo Cambri, domenica 15 ottobre, all'interno della 5^ edizione del Festival Valentiniano di Orvieto, di cui è direttore artistico il maestro Carlo Frajese. Il maestro Cambri, che del consolidato evento, ormai alla XXI edizione, è da quest’anno anche consulente artistico, si è cimentato nel Ridotto del Teatro Mancinelli con il concerto-master class dal titolo “Suonar di Fantasia”, un percorso tra alcuni esempi diversi - per stile, cronologia, ambizioni - di Fantasie per strumento a tastiera. Il récital, che è stato preceduto da una introduzione descrittiva e nozionistica del Maestro Cambri sull’origine e l’evoluzione della forma fantasia dal 1500 ad oggi, ha presentato un programma che ha appunto spaziato in questo genere compositivo dalle grandi firme di fine seicento e settecento a esperienze più moderne. Il maestro Cambri ha aperto il concerto eseguendo con estrema fluidità e sicurezza la Fantasia X in fa maggiore di TELEMANN: brillante, gustosa e divertente, di rarissimo ascolto e di gusto quasi italiano, in forma A-B-A’ dove B è un piccolo inframezzo in tempo largo, ha visto le dita di Cambri divertirsi agilmente sulla tastiera. A seguire la Fantasia cromatica e fuga in re minore di BACH, nella trascrizione pianistica di Ferruccio Busoni. Raro e interessante anche il brano mutuato da MENDELSSOHN, la Fantasia in fa diesis minore op.28 “Scozzese”, ampio brano in tre parti, con un preludio di bravura all’inizio, un gaio tempo centrale in due mezzi ed un terzo momento lungo a moto perpetuo; un pezzo molto difficile, eseguito dal maestro Cambri, al pari degli altri, con tranquilla e disinvolta abilità. Il termine “Scozzese” fu attribuito a questa fantasia mendelssohniana dall’editore Simrock perché la tonalità di fa diesis le conferiva un carattere molto “nebbioso”; curioso notare che all'interno della stessa sono stati inoltre usati da Mendelssohn, senz’altro in maniera inconsapevole, due temi tradizionali scozzesi. Altro autore scelto BRAHMS, con le 7 Fantasie op.116, raccolta di Fantasie che ha come sottotitolo “3 Capricci e 4 Intermezzi”. Altro insieme di brani difficili e rari, specialmente i Capricci, molto poco suonati. Si tratta degli schizzi del tardo Brahms, che, stando alle sue lettere, amava comporre le sue ultime opere pianistiche d’inverno, davanti al fuoco del caminetto e con un gattone da accarezzare. In queste Fantasie, composte nel 1892, è abbastanza evidente che ci si sta avvicinando al momento fortemente innovativo del novecento: la scrittura è veramente pianistica nel senso totale del termine, con un largo uso di tutta la tastiera, dai toni molto gravi agli acuti squillanti. Presente al concerto un folto pubblico, tra cui diversi stranieri e studenti americani. Molti gli applausi e le richieste di fuori-programma, ai quali il maestro Cambri ha risposto con un bis di repertorio più orecchiabile e leggero – comprensibile dopo l'esecuzione di pezzi così ardui – suonando Quanto t’ho amato di Nicola PIOVANI: “Sono piuttosto soddisfatto del concerto – dichiara a Orvietonews il maestro Riccardo Cambri - perché ho ripresentato in pubblico un programma un po’ diverso dai miei soliti, stavolta molto sul virtuosistico, che non suonavo più dal mio esame finale all’Accademia del Mozarteum di Salisburgo, nel 1995, e sono davvero felice di averlo sostenuto con tanto consenso di pubblico”. Più che soddisfatto anche il maestro Frajese che, oltre ad aver largamente elogiato Riccardo Cambri, ha affermato di nutrire l'intenzione di affidargli la direzione di un’orchestra durante il prossimo Festival 2007.