cultura

Intervista a Jeff Jones, lo showman che ama e ha scelto Orvieto

sabato 29 luglio 2006
di laura
Spiega che sulla Rupe è capitato per un incredibile caso, a divine intervention, dice Jeff Jones, lo showman del rhythm & blues che vive a Canale ormai da quattro anni, in spola tra Roma, Firenze e Brodway ma, soprattutto, tra Canale e la città. A lui è affidata, a Orvieto Music Festival, l'animazione del club di mezzanotte; e a lui spetterà l'onore di introdurre l'ultima serata. Sempre in giro per il mondo, cantante ma anche attore e ballerino, dal Funk al Jazz, dal Blues al Rock, dal Reggae al Gospel, il suo repertorio è straordinariamente esteso. Nato in Inghilterra ma cresciuto in Texas, quando per circa quattro mesi all'anno è negli Stati Uniti vive a New York . Come attore di teatro, in America è stato interprete in “The Wiz”, “Gospel in Colonus”, “The Colored Museum” e, in Italia, ha partecipato a produzioni cinematografiche come Il ladro di giocattoli e Il mio amico Babbo Natale. Come sei arrivato qui? Gli chiediamo. Quattro anni fa guidavo sull'autostrada, da Firenze verso Roma, quando per caso l'occhio mi è andato sull'indicazione Orvieto. Che posto sarà?, mi sono chiesto. E sono uscito per fare un giro e conoscere la città. Ne sono rimasto catturato e incantato. Devo venire a vivere qui, mi sono detto nel giro di poche ore. E, il giorno stesso, sono andato all'agenzia Galli per acquistare una casa. Orvieto - New York: molto qui, un po' lì, non fa una grande differenza? No, non fa una grande differenza. Quello che conta per me, qui e lì, è il contatto con la gente, la musica. E che io la faccia per quattro o per quattromila persone la mia passione, la mia emozione sono le stesse. Dove lavori principalmente quando sei in Italia? Sembrerà impossibile, ma lavoro soprattutto a Orvieto e nell'Orvietano: mi chiamano ovunque e, come ho detto, quattro, quaranta o quattromila persone per me è lo stesso, l'importante è fare musica. Quando sono venuto a vivere qui avevo messo in bilancio di lavorare a Roma e Firenze, e invece è soprattutto qui che mi sono trovato a lavorare. Che ne pensi della musica da queste parti? E' viva, meravigliosa. A parte le manifestazioni più evidenti, è viva in tanti giovani e in tanti piccoli gruppi, magari non tutti se ne rendono conto, ma è un patrimonio ricco e diffuso. Quali sono i tuoi progetti nell'immediato? Un musical in Francia a Settembre. E nel frattempo sta per uscire un mio Cd, Get down in vari luoghi del mondo: USA, Inghilterra, Germania, Giappone, Olanda Australia, Ungheria, Austria e, naturalmente, Italia.

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