cultura

Una nota di precisazioni del Centro Studi Città di Orvieto rispetto alle recenti notizie di stampa

venerdì 17 marzo 2006
In relazione a recenti notizie di stampa riguardanti la posizione della Provincia di Terni nei confronti del Centro Studi Città di Orvieto, apparse nei giorni scorsi sulle cronache locali di alcuni quotidiani - il nostro compreso - riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota di precisazioni diffusa dal direttore del CSCO Stefano Talamoni. Di seguito la nota, che riportiamo integralmente: "In relazione ad alcune notizie apparse nei giorni scorsi sulle cronache locali di alcuni quotidiani, mi corre l’obbligo di precisare quanto segue: 1)La Provincia di Terni fa parte della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” fin dal 2000 in qualità di “soggetto aderente”. Concorre, cioè, a sostenere le attività istituzionali del Centro Studi con un contributo annuale pari a cinquantamila euro e non ha conferito alcuna quota sul fondo di dotazione patrimoniale (il “capitale” della Fondazione). Pertanto, finora, non ha diritto ad esprimere un proprio rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione. 2)L’ingresso della Provincia a pieno titolo, in qualità di “soggetto assimilato ai fondatori”, avrebbe un significato squisitamente politico, in quanto porrebbe l’Ente in una condizione di parità rispetto alle altre istituzioni che hanno dato vita e concorrono al funzionamento ed allo sviluppo delle attività del Centro Studi: il Comune di Orvieto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Terni. Porrebbe anche fine all’assurda “asimmetria istituzionale” che vede la Provincia pienamente all’interno del Consorzio per il Polo Universitario di Terni e dell’Associazione Città di Narni per la formazione superiore, gli studi universitari e la ricerca e in una posizione ancora “marginale” rispetto al Centro Studi di Orvieto. 3)La decisione (auspichiamo non definitiva) della Provincia di non convertire il proprio attuale “status” di soggetto “aderente” in quello di “assimilato ai fondatori”, certamente più impegnativo sotto il profilo istituzionale e politico ma non altrettanto sotto quello finanziario, non inficia minimamente la concreta realizzabilità dei programmi e dei progetti di sviluppo del Centro Studi “Città di Orvieto”, in quanto essa dipende da fonti di finanziamento assicurate dagli Enti fondatori. 4)Il costo che dovrà sostenere la Fondazione Centro Studi relativamente all’attivazione nel prossimo anno accademico 2006-2007 del Corso di Laurea in Tecniche dell’Architettura e della Costruzione è pari ad un quarto di quanto riportato da alcuni organi d’informazione: centomila euro contro la cifra esorbitante e del tutto fantasiosa di quattrocentomila! A regime, quando cioè saranno stati attivati tutti e tre gli anni del corso di laurea, il costo per il C.S.C.O. ascenderà a centocinquantamila euro. Si tratta di costi assolutamente sostenibili e già iscritti in bilancio. 5)La convenzione con la Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” è stata firmata in Orvieto lo scorso 27 febbraio e immediatamente registrata presso il locale Ufficio delle Entrate. Si tratta, quindi, di un atto già pienamente efficace ed operativo. E’ già in corso la campagna di comunicazione e di orientamento rivolta agli studenti degli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore della vasta area interregionale che insiste su Orvieto (Umbria, Toscana meridionale ed Alto Lazio) per proporre loro l’offerta formativa attualmente disponibile presso il Centro Studi: il Corso di laurea in Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni dell’Università degli Studi Perugia ed il Corso di laurea in Tecniche dell’Architettura e della Costruzione dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Sarà possibile iscriversi già dal mese di agosto ed i corsi inizieranno in ottobre. 6)La Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” ha sempre operato nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in materia di ordinamento universitario. Inoltre, i corsi che si tengono ad Orvieto non sono e non vogliono essere in alcun modo “concorrenziali” rispetto a quelli che si tengono nell’Ateneo di Perugia o presso il Polo didattico di Terni. Il contributo offerto da Orvieto al “sistema universitario umbro” deve considerarsi “integrativo”, in quanto il Centro Studi intercetta un’utenza studentesca che, altrimenti, non sarebbe mai stata intercettata né da Perugia né da Terni."