cultura

Week end al Mancinelli. Una Giovanna D'Arco visionaria e poetica nel monologo della Guerritore

giovedì 12 gennaio 2006
Il cartellone di prosa del Teatro Mancinelli di Orvieto dà appuntamento nel prossimo week-end con uno spettacolo che vedrà interprete la bravissima e convincente Monica Guerritore. Si comincia sabato 14 gennaio, alle ore 21, e si replica nel pomeriggio di domenica 15, alle ore 17. Il pubblico resterà coinvolto emotivamente da un avvincente monologo, scritto e interpretato dalla stessa Guerritore, che questa volta veste i panni di un mitico personaggio storico: Giovanna D’Arco. Visionaria e poetica, questa inedita Giovanna D’Arco è soprattutto una giovane donna che si differenzia dalle altre per il suo spirito coraggioso e impavido, che in qualche modo anticipa e si ricollega al pensiero libero che sarà poi di Giordano Bruno. Un legame che unisce i due personaggi storici oltre il tempo e oltre lo spazio, e non soltanto per la condanna al rogo che colpì entrambi in seguito alle false accuse di eresia. Dopo il processo e la condanna a morte di Giovanna D’Arco, persino le sue ceneri mettevano ancora paura e vennero raccolte e disperse nella Loira, per timore che potessero essere venerate. Ma nonostante la damnatio memoriae, e nonostante gli unici documenti rimasti che raccontino la sua storia siano gli atti del processo ecclesiastico (condotto dal Vescovo e dal Grande Inquisitore), quella ragazzina che diceva di parlare in nome di Dio fu tanto potente da far temere il fallimento del progetto politico di chi allora deteneva il potere. Tanta audacia non poteva essere tollerata dalla Chiesa e così Giovanna venne tradita e condannata dalla stessa comunità religiosa cui apparteneva, e dagli stessi fratelli con i quali condivideva la fede cristiana. Venne uccisa da chi non poteva accettare che una donna parlasse in nome di Dio e suscitasse entusiasmi nel popolo. Il suo processo è un esempio di intollerante clericalismo che ancora oggi, cinquecento anni dopo, fa riflettere e rabbrividire.