cultura

Felizitas Scheich: un'esperienza bellissima proprio sul versante teatrale

mercoledì 23 novembre 2005
“Non si deve credere – ci dice la regista Felizitas Scheich, coordinatrice del laboratorio di teatro del progetto “Mosaico” insieme ad Elisabetta Moretti – che quando si fa teatro con i diversamente abili la gratificazione venga solo o soprattutto dalla relazione umana e affettiva che si stabilisce. Sì, c’è anche questo, ma la gratificazione maggiore viene dal piano teatrale vero e proprio. Proprio dal punto di vista teatrale è un’esperienza bellissima, perché queste persone, sempre imprevedibili e molto meno legate a schemi comuni o banali, sono capaci di trovate eccezionalmente poetiche o eccezionalmente geniali. E poi, comprendono subito che il piano della scena è altro, che è diverso da quello del reale, e giocano perfettamente con il loro doppio o con il loro alter ego, si liberano, diventano altro, sorprendendo e spiazzando per tutto quello che sanno percepire, escogitare, interpretare.”

Dunque, per questa poetica imprevedibilità potrebbe accadere di tutto sulla scena?

“Di tutto no, ma sicuramente qualcosa fuori dal copione accadrà, difficilmente i tre spettacoli saranno tutti uguali.”

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