cultura

Un telefono amico per le insidie dei media sui minori

sabato 19 novembre 2005
di Davide Pompei
L’83% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni utilizza il telefonino e la crescita maggiore si è verificata tra i più piccoli, tanto che l’University College di Londra sta sperimentando l’iniziativa di comprimere i classici della letteratura inglese fino a farli diventare sms per cellulari. Internet delle meraviglie, poi, continua ad affascinare e sedurre milioni di giovani: quasi il 30% di loro si collega almeno una volta al giorno per dialogare on line con gli amici, ma anche per chattare con illustri sconosciuti. L’uso e la scoperta delle tecnologie da parte dei giovani dal 2000 ad oggi è cresciuta del 10%, il 57% dei bambini al di sopra dei 3 anni utilizza il computer e il 52% (quasi il doppio rispetto a prima) naviga in Internet.
Sulle scardinanti potenzialità in termini comunicativi che questo medium offre molto si è detto, ma il dibattito si è anche concentrato sui rischi ad esso collegati, specie se gli utenti sono minorenni.

Per promuovere azioni preventive sui pericoli della rete e monitorarne i contenuti è stato attivato su scala nazionale il 114 – Emergenza Infanzia, un servizio gratuito che raccoglie segnalazioni di argomenti illeciti e tutela i bambini dalle insidie cui possono incappare navigando da soli.
Esiste anche un gioco che allerta i ragazzi sui rischi delle chat, che sarà disponibile gratuitamente per tutte le scuole che ne faranno richiesta. Analogo rilievo è dato al servizio di segnalazione di contenuti illeciti e illegali presenti sui media (non solo internet, ma anche carta stampata, televisione e radio) che mettono a disagio bambini e adolescenti. Lo scopo è quello di sensibilizzare famiglie, scuole e giovani alla segnalazione di situazioni di emergenza, che possono essere ridotte o prevenute.

L’emergenza e il disagio che coinvolgono bambini e adolescenti italiani, stranieri e nomadi, richiede un intervento preciso e mirato. Il servizio del 114 promuove un’azione multidisciplinare e fornisce un supporto psicologico, dal momento che crea una “rete di protezione”, che insieme alla gestione coordinata del caso di emergenza rappresenta un nuovo modello d’intervento basato su tempestività, integrazione e non sovrapposizione, condivisione di obiettivi, procedure, competenze e professionalità.
Ciò comporta un coordinamento a più livelli, con una definizione precisa di ruoli, metodologie e responsabilità tra le diverse professioni coinvolte (forze dell’ordine e di pubblica sicurezza, tribunali per i minorenni, servizi socio-sanitari, consultori, centri di prima accoglienza, enti locali,…).

Gli operatori specializzati accolgono la richiesta d’aiuto, forniscono un primo sostegno psicologico e attivano immediatamente i servizi e le istituzioni del territorio con cui costruire, a seconda del caso, una rete d’intervento, cura e protezione. Ovviamente viene valutato il grado di emergenza delle richieste pervenute, per intervenire nei tempi e nelle modalità più opportune, inserendosi gradualmente nel contesto, nel rispetto dei diritti e dei bisogni del bambino o dell’adolescente coinvolto nell’emergenza.
Abuso sessuale, trascuratezza, abbandono, tentativi di suicidio, fughe da casa, violenza domestica, assunzione di sostanze stupefacenti e alcoliche, eventi catastrofici, comportamenti devianti, messaggi e dialoghi dal contenuto violento o illegale diffusi attraverso internet e media: sono queste le principali emergenze a cui far fronte.
Al momento la copertura del servizio non comprende la nostra regione, ma entro la fine del 2005 verrà estesa, per legge, a tutto il territorio nazionale.

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