cultura

Scavi e ricerche al Campo della Fiera. Sarà uno dei poli del PAOO

sabato 23 luglio 2005
E’ ormai dal 4 luglio che sono riprese, in località Campo della Fiera di Orvieto, le ricerche archeologiche del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità dell’Università di Macerata. Il campus proseguirà fino al 3 settembre, per una durata complessiva di nove settimane.
Le indagini sono dirette dalla Professoressa Simonetta Stopponi, coadiuvata dal Dottor Claudio Bizzarri e dalla Dottoressa Claudia Giontella, entrambi titolari di assegno di ricerca presso l’Ateneo di Macerata, e dal Dottor Marco Broncoli.
In queste prime settimane, i “veterani” delle cinque campagne di scavo finora condotte, ormai laureati o laureandi, si dedicano allo studio dei materiali rinvenuti e delle strutture emerse per approntare la loro edizione scientifica a stampa. Nel mese di agosto saranno invece ripresi gli scavi veri e propri e l’équipe sarà integrata da numerosi studenti del Dipartimento di Macerata e da 10 studenti dell’University of Arizona (Tucson, USA), iscritti all’Istituto Internazionale di Studi Classici di Orvieto.
I risultati finora ottenuti sono di grandissimo interesse e documentano l’importanza del sito di Campo della Fiera, frequentato ininterrottamente dal sesto secolo a.C. all’epoca medievale: l’area sacra infatti, dapprima sede del santuario federale degli Etruschi, fu in seguito ristrutturata dai Romani e divenne infine sede di culto cristiano.
I lavori, attuabili grazie alla concessione di scavo data all’Università di Macerata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali/Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, sono parte del progetto pluriennale generosamente finanziato dalla Banca Monte dei Paschi di Siena e da Monte Paschi Asset Management SGR. Significativo anche il contributo di altri Enti: il Comune di Orvieto, il Consiglio di Zona del Tamburino e la Protezione Civile offrono infatti alloggio gratuito agli archeologi e spazi per i depositi, l’Opera del Duomo ha dato in concessione ventennale al Comune i terreni di sua proprietà per lo svolgimento delle ricerche.

Le evidenze archeologiche messe in luce costituiranno elementi di grande rilievo non solo per la ricostruzione della storia di Orvieto, ma anche per la valorizzazione del suo patrimonio culturale: diventeranno infatti uno dei poli portanti del Parco Archeologico ed Ambientale dell’Orvietano, finanziato di recente con fondi europei. Il finanziamento, che assegna rispettivamente la somma di 700.000 Euro al Comune di Orvieto e di 100.000 Euro al Comune di Porano, permetterà la realizzazione del primo stralcio dei lavori presentati nel progetto del PAOO.
L’Assessore alla Cultura, Teresa Manuela Urbani, si dice al riguardo: “soddisfatta del buon esito dei progetti presentati, per la realizzazione dei quali il Comune di Orvieto sta già lavorando alle procedure necessarie per la realizzazione di alcuni lotti funzionali, in particolare la valorizzazione dell’area Campo della Fiera, su cui il Comune ha già realizzato opere strutturali che consentiranno il collegamento tra la zona archeologica e la struttura della ex scuola del Tamburino che, grazie ai fondi assegnati, verrà in parte ristrutturata e rifunzionalizzata insieme allo stabile ex Eca sito nell’area archeologica di Cannicella”.