cultura

La mostra vista dalla curatrice

mercoledì 20 luglio 2005
di Ottavia Castellina
Si inaugura il 21 luglio alle ore 21, presso la galleria d’arte di Bolsena, la seconda personale di Marina Spironetti, Cristina e altre Storie. Il percorso della mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Bolsena, si sviluppa in oltre 50 immagini in bianco e nero e a colori, che documentano il rapporto della popolazione locale con le tradizioni religiose legate ai Misteri di Santa Cristina e alle infiorate del Corpus Domini.
Le storie raccontate dalla giovane fotografa milanese sono quattro, quella di Cristina, la Santa immolatasi per la fede, costituisce il nocciolo intorno al quale si sviluppano narrazioni parallele. Gli scatti in bianco e nero cristallizzano la vicenda della martire in uno spazio senza tempo, che è quello del mito. La comunità di Bolsena prende parte ogni anno ad una rappresentazione teatrale che di fatto del teatro perde ogni riferimento, per diventare piuttosto ritualizzazione collettiva.
La sezione dedicata a Cristina attualizza la santa nella donna. Quella che emerge dagli scatti della Spironetti non è l’icona classica religiosa della tradizione agiografica, ma una sorta di icona contemporanea della femminilità. Una donna in carne ed ossa capace di soffrire per i propri ideali.
Il territorio mitico delle immagini di questa prima sezione lascia spazio alla dimensione reale delle storie successive. In Gesti la collettività di Bolsena diventa protagonista: le immagini rivelano una straordinaria dedizione al lavoro per la realizzazione delle infiorate del Corpus Domini. Similmente, in Giochi a parlare sono i bambini, emulatori spontanei delle gestualità adulte.
Nell’ultima sezione, Impressioni, la registrazione fotografica si svincola da un approccio documentario e fotogiornalistico per sfumare nella pura soggettività. Anche il registro stilistico lascia spazio alla sperimentazione: immagini sfuggenti, che percorrono la lateralità dello sguardo trasformandosi, talvolta, in mera astrazione. Il colore prende il sopravvento e si espande nello spazio dinamico. La fotografia cattura l’istante effimero, esponendolo su una superficie più pittorica che fotografica.
Marina Spironetti dimostra versatilità, muove dal registro giornalistico del reportage ad una visione onirica, quasi surreale. Quello che tutte le immagini hanno in comune, nonostante la diversità dei registri, è la capacità di cogliere il momento decisivo, imprimendo in modo permanente realtà e impressioni nell’emulsione fotografica.

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Cristina e altre storie. Mostra fotografica di Marina Spironetti