cultura

Le Solitudini nella società globale. Elena Liotta presenta il suo libro

mercoledì 25 maggio 2005
La Libreria Valente organizza a Orvieto, al Bar Cavour-Atrio Palazzo Gualterio, la presentazione del libro di Elena Liotta “Le Solitudini nella società globale”. L'appuntamento è per giovedì 26, alle ore 17. Interverranno all'incontro l'autrice e Angelo Strabioli, psicologo e psicoterapeuta.

Nata a Buenos Aires, laureata in Lettere e in Psicologia, psicoterapeuta e analista junghiana, Elena Liotta è membro dell’AIPA (Associazione Italiana di Psicologia Analitica), della IAAP (International Association of Analytical Psychology) e del Paricenter for New Learning; svolge da oltre venti anni la sua attività in ambito psicologico, culturale, educativo e sociale, sia in istituzioni pubbliche che in ambito privato. Nelle stesse aree svolge attualmente il ruolo di consulente per il comune di Orvieto, dove risiede. E’ autrice di numerosi articoli, saggi e libri che sottolineano il contributo della psicologia analitica alla comprensione della realtà contemporanea, non solo dal punto di vista clinico ma anche in un’ottica interdisciplinare che affronta la scienza, l’arte e la creatività, la critica sociale e l’identità femminile. Tra i suoi libri ricordiamo: EDUCARE AL SE' (Magi, Roma ). LE SOLITUDINI Nella società globale (La Piccola Editrice). Il volume di poesie VUOTI D’ARIA per Ripostes. SU ANIMA E TERRA, il valore psichico del luogo(Magi), di imminente uscita.

A proposito di questo "Le Solitudini nella società globale", nell'abstract si legge:
All’ origine l’uomo si sentiva piccolo, sgomento e solo davanti all’universo e nel suo simile cercava l’alleanza per sopravvivere. Oggi egli si sente solo anche tra i suoi simili, minacciato dai loro comportamenti e dalla loro massa. Chi si occupa soltanto delle solitudini per così dire tradizionali, cioè quelle più intime che la poesia sa descrivere meglio di ogni altra scienza dell’anima, può rischiare di non cogliere la dimensione e l’impatto delle nuove realtà che producono il sentirsi soli. Oppure di cogliere la novità ma rimandarla esclusivamente a un vissuto personale, a una fragilità interiore.