cultura

Vetrina neyorkese per Orvieto grazie ad Umbria jazz.

mercoledì 14 gennaio 2004

Orvieto capitale delle Cittaslow, è stata presentata a New York anche come la città che, dalla ribalta di Umbria Jazz Winter, ha lanciato nel panorama internazionale tanti nuovi artisti e talenti della musica jazz mondiale. 
In questi giorni, come noto, l’Associazione Umbria Jazz sta promovendo negli USA il jazz italiano, il festival Umbria Jazz, riconosciuto ormai come il secondo festival mondiale del jazz dopo quello canadese di Montreal, e l’intero territorio regionale, esportando per questo, le esperienze del festival jazz di Perugia e quella invernale di Orvieto.
Della delegazione guidata dal Sindaco di Perugia, Renato Locchi e dal Presidente della Fondazione Umbria Jazz, Renzo Arbore, nonché dal Direttore Artistico, Carlo Pagnotta fa parte, tra gli altri, in qualità di Consigliere della Fondazione Umbria Jazz, l’Assessore alle Finanze del Comune di Orvieto, Massimo Frellicca, con il compito di raccordare e presentare le diverse esperienze in cui in questi anni la Città di Orvieto si è cimentata.

“Il coinvolgimento diretto del Comune di Orvieto in questa promozione del jazz e degli eventi di livello internazionale che in Umbria vengono realizzati intorno a questa espressione musicale – spiega Massimo Frellicca – è senza dubbio un importante riconoscimento per la nostra città che, anche in occasione dell’affollata Conferenza Stampa, svoltasi presso l’Istituto Italiano di Cultura  di New York, alla presenza del Direttore, Claudio Angeli e di significativi personaggi della cultura, dell’economia e della società americana, è stata presentata proprio come la Città Laboratorio di Sperimentazione Musicale che, attraverso l’esperienza di Umbria Jazz Winter, ha lanciato nel panorama musicale mondiale nuovi artisti riconosciuti, oggi, come veri talenti”.
“L’esperienza di Orvieto – aggiunge Frellicca – è stata più volte citata nell’incontro con la stampa specializzata americana, per il ruolo che assume all’interno di Umbria Jazz. Un riconoscimento significativo, dunque, per la nostra città che va al di là delle aspettative.  Naturalmente oltre al jazz in questa occasione viene promossa l’immagine culturale della nostra regione nel suo complesso e l’immagine culturale specifica delle città legate al jazz.  In questo senso Orvieto, già nota negli States per aver gestito nella primavera del 2001 il Food Festival all’interno del Palazzo dell’ONU a New York, sta promovendo con successo nella terra dove ha origine la filosofia ‘fast’, la cultura ‘slow’ grazie anche alla presenza di due cuochi orvietani impegnati a far conoscere la nostra enogastronomia”.