cultura

Teatro di qualità ad Allerona

lunedì 28 luglio 2003
Questa sera la compagnia teatrale Altinate di Mestre (VE)porta in scena "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello con la regia di Riccardo Mangano in piazza Santa Maria ad Allerona paese.

La compagnia:

la Compagnia Teatrale Altinate nasce a seguito di un corso di fonetica e dizione indetto dal Comune e dall Biblioteca di Quarto d'Altino nel settembre 1998, a cui segue l'allestimento di una commedia di Arnaldo Boscolo "Il Piccolo faro". Alla fine del 1999 assume l'attuale forma a seguito della fusione con la Compagnia Teatrale Simun di Mogliano Veneto, dove opera in alternanza con la sede di Quarto d'Altino. Le regie di Riccardo mangano, figlio d'arte, siciliano da tempo naturalizzato a Mogliano Veneto, hanno l'obiettivo di rendere delle opere rigorose ed aderenti al testo, rifuggendo da facili "ammiccamenti" verso il pubblico, anche su lavori che facilmente si presterebbero ad operazioni strappa applausi; la produzione artistica mette la recitazione in quanto tale al primo posto, privilegiandola rispetto alla scenografia ed ai costumi, a volte elementi prioritari e caratteristici delle produzioni. Inquesta idea interpretativa, il concetto di compagnia amatoriale è ben distinto da quello di compagnia dilettantesca, intendendo con ciò che anche attori non professionisti possono dedicarsi al teatro con dedizione, passione, fatica e appunto amore, con risultati più che onorevoli. La compagnia si è esibita in varie locaità del Veneto, curando anche diverse rassegne, sempre in Veneto come pure a Castiglion Fiorentino (AR). Le principali produzioni sono: "Il berretto a sonagli", "Cecè" e "La patente" di Pirandello, "L'orso", "I danni del tabacco" e "La proposta di matrimonio" di A. Cechov, "E barufe en fameja" di G. Gallina, "E se non fosse così" e "Ti sei svegliato prima tu" di R. Mangano.

L'opera: le contraddizioni della sicilianità si manifestano in tutta la loro evidenza in questa opera di Pirandello. Voler sembrare invece di essere, badare più alla forma che alla sostanza per poi accorgersi che la salvezza delle apparenze non sempre è possibile. Ed allora il dramma esplode violento. La soluzione pirandelliana della follia è una chiave di volta che sembra rivoluzionaria ma che in definitiva rimette tutto a posto. La lettura di regia asseconda questo percorso offrendo un primo tempo in cui le parole sembrano quasi sospese, i sentimenti vengono repressi e restano messaggi che i personaggi si inviano l'uno contro l'altro in una sfida continua ma senza vincitori. Nella seconda parte esplode il dramma di Ciampa e della signora Beatrice, la verità viene buttata in faccia senza mezzi termini, la tensione è altissima in un gioco di pupi che naufraga nel rifugio sicuro della pazzia. La verità è dinanzi a tutti ma la conclusione sarà il ribaltamento di ogni logica. E così si spiega il duplice finale in cui i pupi restano tali e solo Beatrice compie un atto di libertà intellettuale.

L'autore: Luigi Pirandello nasce ad Agrigento nel 1868 e sempre in Sicilia vivrà fino al 1887 quando si trasferisce, per frequentare l'università, prima a Roma e poi a Bonn dove consegue la laurea nel 1891. Nel 1901 pubblica il suo primo romanzo "L'esclusa", quindi nel 1902 "Il turno", il primo successo arriva nel 1904 con "Il fu Mattia Pascal". Nel 1909 viene pubblicato il romanzo "I vecchi e i giovani" e l'anno seguente rappresenta i suoi primi lavori teatrali: "La morsa" e "Lumie di Sicilia". Col 1916 inizia la vera stagione teatrale pirandelliana con "Pensaci, Giacomino!", "Liolà" e "La ragione degli altri" cui seguiranno "Così è, se vi pare", "Il berretto a sonagli", "Il piacere dell'onestà", "La patente", "Il giuoco delle parti", "Ma non è una cosa seria", "Tutto per bene", "La signora Morli uno e due" fino ai "Sei personaggi in cerca d'autore" del 1921 rappresentata da Dario Niccodemi. Tanti furono i contrasti fra il pubblico alla prima quanto altrettanti i consensi già alla seconda messa in scena. Del 1922 sono "Enrico IV" e "Vestire gli ignudi" e del 1924 "Ciascuno a suo modo". Nel 1926 viene pubblicato l'ultimo romanzo "Uno nessuno centomila" e fonda a Roma, insieme al figlio Stefano a Orio Vergani e Massimo Bontempelli il Teatro d'arte. Nel 1934 riceve a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura. Muore il 10 dicembre 1936 e le sue ceneri verranno tumulate nella tenuta del Caos ad Agrigento, come aveva espressamente richiesto.

Informazioni

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