cronaca

Nella Chiesa di Sant'Andrea i funerali della famiglia Carletti

venerdì 15 novembre 2019
Nella Chiesa di Sant'Andrea i funerali della famiglia Carletti

Sono state liberate nella serata di giovedì 14 novembre, le salme della famiglia Carletti dopo che i medici dell’ospedale di Terni incaricati dal magistrato Marco Stramaglia, hanno effettuato l’esame necroscopico che non avrebbe aggiunto nuovi elementi investigativi, rispetto a quanto rilevato dai Carabinieri di Orvieto nel momento dell’accesso nell’appartamento al civico numero 8 di Vicolo Sant’Antonio.

I funerali di Carlo Carletti, della figlia Cinzia e della moglie Rosalba Politi, si terranno, dunque, sabato 16 novembre, alle 15 presso la Chiesa di Sant’Andrea. La camera ardente sarà allestita sempre nella Chiesa di Sant'Andrea a partire dalle 12.

L’omicidio-suicidio della famiglia Carletti ha destato profondo sgomento nella comunità orvietana che incredula, giovedì mattina, si è svegliata apprendendo la tragica notizia. Carlo Carletti, appassionato di caccia e attivo nel mondo della politica locale, era una persona conosciuta e nessuno, ricordandolo anche nei giorni precedenti al delitto, poteva immaginare che in lui covasse una situazione personale così complessa.

L’uomo, di 66 anni, lavorava come dipendente civile presso la caserma interforze di Orvieto ed anche la moglie, Rosalba Politi, di 67 anni, era un ex dipendente del ministero della Difesa. La figlia, Cinzia Carletti, di 34 anni, lavorava per una nota cooperativa orvietana che gestisce alcuni palazzi comunali.

Nella mattinata di giovedì, in molti, commentando la notizia oltre allo sgomento hanno cercato di ricostruire gli ultimi giorni delle vittime per percepire qualche atteggiamento che poteva far presagire al peggio. Una circostanza fatta circolare è stata quella di un malore avuto nei giorni scorsi dall’uomo mentre si trovava al lavoro, ma anche questo elemento pare non riuscire ad aggiungere altro all’indagine che stanno conducendo i militari dell’Arma di Orvieto.

Sono stati carabinieri del Compagnia orvietana, coordinati dal capitano Giuseppe Viviano, a scoprire i corpi senza vita delle vittime. L’ingresso dell’abitazione dove è avvenuta la tragedia si trova nei pressi dell’ingresso posteriore della Caserma dei Carabinieri. Un tragitto estremamente breve che il fratello dell’uomo ha compiuto intorno all’una di notte di giovedì, quando dal pomeriggio non aveva più notizie dei parenti.

Al campanello di casa non rispondeva nessuno e a quel punto i Carabinieri hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Orvieto per entrare. Una volta dentro i Carabinieri hanno trovato i corpi delle vittime riverse al suolo e in una pozza di sangue. Vicino i bossoli delle cartucce del fucile da caccia.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’uomo, in un raptus di follia, ha imbracciato il fucile sparando a bruciapelo alla moglie, colpendola nella parte alta del petto, e poi alla figlia raggiunta al volto dalla rosata dei pallini. Carletti ha poi puntato l’arma contro se stesso all’altezza della gola facendo fuoco. Il corpo dell’uomo è stato trovato nel ripostiglio, quello della moglie nei pressi del bagno e quello della figlia in cucina.

La tragedia sarebbe avvenuta nelle ore centrali della giornata, con molta probabilità nel primo pomeriggio, così come avrebbe confermato anche l’esame necroscopico. Nessuno dei vicini avrebbe sentito gli spari provenire dall’abitazione, ma in tanti che abitano nella zona di Vicolo Sant’Antonio, dove la famiglia Carletti si era trasferita da appena un mese, cercano di dare una spiegazione a questa follia.