cronaca

Meccanico deceduto per cancro, Inail condannata a riconoscere una rendita agli eredi

sabato 18 maggio 2019
Meccanico deceduto per cancro, Inail condannata a riconoscere una rendita agli eredi

A certificare la sussistenza di un nesso causale tra l’effetto dell’amianto e l’insorgenza di un tumore celebrale, è stata la sentenza pronunciata nelle scorse settimane dal giudice del Tribunale del Lavoro di Terni. Sfortunato protagonista di questa vicenda un ex meccanico orvietano deceduto tempo fa, dopo anni di battaglia contro il male incurabile. Le preoccupazioni della famiglia, e dello stesso lavoratore, erano iniziate qualche anno prima, quando sostenendo la possibilità di una massiccia esposizione all’amianto era riuscito, in seguito ad una sentenza dell’allora Tribunale di Orvieto, ad ottenere il prepensionamento.

Di lì a poco, purtroppo, i medici scoprirono gli effetti che l’amianto aveva procurato sui tessuti celebrali dell’operaio che, dopo tre anni dalla pensione, perse la sua difficile battaglia contro la malattia. La vedova e il figlio, però, non si sono mai dati per vinti e grazie al supporto degli avvocati Luciano Pascucci e Maria Serafina Pascucci la battaglia legale è proseguita fino alla sentenza che ha riconosciuto agli eredi una rendita economica. Determinante per l’esito del procedimento il lavoro dei legali che sono riusciti a dimostrare, anche attraverso il reperimento di letteratura scientifica internazionale, un alto nesso di probabilità tra l'esposizione all'amianto del meccanico deceduto e l'insorgenza del tumore cerebrale.

Nell’officina, infatti, l’uomo sarebbe venuto a contatto con l’amianto contenuto in molti materiali che compongono l’impianto frenante dei mezzi di trasporto. In prima battuta l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro non aveva riconosciuto nelle sue tabelle un nesso diretto “di causa ed effetto” tra esposizione all'amianto e tumore primario cerebrale. Di fronte alle argomentazioni poste dai legali Luciano Pascucci e Maria Serafina Pascucci, il Tribunale del Lavoro di Terni ha emesso la sentenza che ha avuto come conseguenza il riconoscimento di una rendita economica alla vedova e al figlio dello sfortunato lavoratore.

Altrettanto, stando all’esito procedurale, l’Inail non ha ritenuto di impugnare la sentenza dando immediato corso all’erogazione della rendita. Sicuramente la sentenza non potrà moralmente e umanamente compensare agli eredi la perdita del congiunto, ma chiude in loro favore una battaglia legale che, di fatto, riconosce – a differenza di quanto fino ad ora previsto dalle tabelle dell’istituto nazionale – un nesso diretto tra esposizione all'amianto e il cosiddetto tumore cerebrale primario.