cronaca

Inchiesta Sanità, Marini: "Dichiaro mia assoluta estraneità ai fatti"

domenica 14 aprile 2019
Inchiesta Sanità, Marini: "Dichiaro mia assoluta estraneità ai fatti"

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, tramite una conferenza stampa tenutasi presso la sede regionale, ha rivendicato la sua "assoluta estraneità" rispetto alla sua posizione di indagata nell'inchiesta sui concorsi all'ospedale di Perugia.

La governatrice, alla presenza del suo legale, l’avvocato Nicola Pepe, ha letto un intervento nel quale ha chiarito la sua posizione in merito all’inchiesta, ma anche sulle scelte politiche a amministrative che intende attuare nelle prossime ore.

Nel merito della posizione della sua assistita, l’avvocato Nicola Pepe (foto a lato), dichiara che “Se l’ipotesi accusatoria fosse confermata, significherebbe che il sistema dei controlli non ha funzionato. Nel ribadire la totale estraneità rispetto ai fatti contestati la Presidente della Regione assumerà un ruolo proattivo al fine dell’accertamento della verità nel rispetto assoluto dell'Autorità inquirente verso cui nutre piena fiducia”.

Di seguito il testo integrale dell’intervento della presidente Marini:

In merito alle vicende ed alle dinamiche, rispetto alle quali dichiaro sin da ora la più assoluta estraneità ai fatti con riferimento alla posizione che mi vede attualmente tra gli indagati. Lo scenario che si evince dall’indagine oltre a generare, come è ovvio, sconcerto e rabbia tra i cittadini ancor di più rafforza in me l’interesse, nella mia qualità di Presidente della Regione, ad una presa di conoscenza puntuale di fatti ed atti che, se confermata l’ipotesi accusatoria, rappresenterebbero un gravissimo vulnus sulla gestione della sanità ma soprattutto aprirebbero in me la gravissima preoccupazione che il complesso sistema dei controlli interni previsti per l’amministrazione delle aziende sanitarie – una complessa ed articolata  struttura di controlli – abbia mostrato fortissimi limiti ed inefficacia.


Il ruolo istituzionale da me rivestito che mi impone di assumere scelte dirette a mettere in sicurezza il sistema amministrativo regionale, in particolare quello sanitario, impedendo che: il lavoro proficuo sin qui svolto, in tutti questi anni, da tanti amministratori e pubblici dipendenti non vada disperso. I risultati raggiunti e ben evidenti in riscontri di natura oggettiva siano “messi al sicuro” per il bene dei cittadini umbri, i quali devono sapere che ogni mia azione è stata sempre improntata al massimo rispetto delle finalità pubbliche al cui raggiungimento ed alla cui salvaguardia io sono preposta.


Strumentalizzazioni politiche ed interferenze di ogni tipo possano impedire, ad ogni livello e ciascuno per i propri ruoli e competenze, di accertare la verità. In questa fase io sono interessata alla ricerca della verità e non voglio entrare in alcuna polemica politica perché come Presidente della Regione nutro piena fiducia nelle Autorità inquirenti di cui conosco il rigore professionale e l’accuratezza nel rispetto di tutte le garanzie.

Nei confronti del ruolo della magistratura: ho massimo rispetto in conformità a quei principi in cui sono stata educata ed in cui io credo. Mostro la mia disponibilità incondizionata mettendo a disposizione, sin da ora, ogni elemento in mio possesso o nella mia possibile disponibilità, che possa essere ritenuto utile alla definizione di qualsivoglia profilo della questione, rispetto alla quale doveri morali ed obblighi istituzionali mi impongono di assumere un ruolo di non solo attivo ma anche proattivo, a cui mi induce il mio carattere e la mia formazione.

Nota di carattere personale che mi consentirete: nell’esercizio delle pubbliche funzioni, così come nella vita privata, ho sempre ispirato i miei comportamenti a rettitudine e rigore morale assoluti, agendo – come si pretende dai pubblici amministratori – con la massima trasparenza, correttezza e lealtà, anche questo mi spinge oggi a ricercare la verità. Non posso che vedermi come una interlocutrice, prima ancora che come soggetto a disposizione dell’Autorità inquirente.

Il mio senso di responsabilità soprattutto nel mio ruolo istituzionale, mi impone di difendere l’operato e l’onorabilità di tutto il personale del servizio sanitario regionale: personale medico, infermieristico, tecnico amministrativo che assomma ad oltre 10.000 dipendenti che consente a questa Regione di disporre di un servizio sanitario all’avanguardia e nei primi posti a livello nazionale. I cittadini umbri aspettano delle risposte ed io mi attiverò, per quanto è di mia competenza, affinché le ottengano attraverso un impegno attivo, anche dell’istituzione regionale, a verificare le lacune dei controlli interni alle strutture aziendali.


Credo che oltre ai cittadini di questa regione sia interessata alla ricerca della verità e della trasparenza di quanto sin d’ora emerso dall’ipotesi accusatoria la comunità politica alla quale appartengo, il Pd prima di tutti vuole sapere e conoscere in quanto è una comunità molteplice fatta di amministratori, militanti e simpatizzanti che ha l’interesse a tutelare la propria onorabilità e quei valori in cui si ritrovano milioni di italiani in questo Paese, anche per questo come esponente del Partito democratico condivido pienamente quanto espresso dal Segretario nazionale e Collega Nicola Zingaretti sulla necessità che l’indagine possa procedere in tempi brevi all’accertamento di eventuali responsabilità.


Comunico inoltre che nella seduta di Giunta di lunedì prossimo provvederemo ad individuare un nuovo commissario per l’Azienda ospedaliera di Perugia, ho sempre agito in autonomia ed indipendenza ed eserciterò nell’ambito delle prerogative riconosciutemi dalla legge per garantire il funzionamento quotidiano della principale azienda ospedaliera di questa regione.