Carcere di Via Roma, si cerca il punto di incontro
All'indomani dell'assemblea sindacale del Sappe conclusasi con l'intenzione di convocarne quanto prima un'altra, è ancora teso il clima nel Carcere di Via Roma di Orvieto. Oggetto delle tensioni, la riorganizzazione dei turni di lavoro del personale con servizi programmati su 4 quadranti, della durata di 6 ore giornaliere, rispetto alle precedenti 8 ore.
Una modifica che, tuttavia, sarebbe legata all'applicazione dell'accordo nazionale quadro per il personale appartenente al corpo di polizia penitenziaria che fissa a 36 ore settimanali la durata dell'orario di lavoro.
Rispetto all'assenza di “qualsiasi tipo di relazione sindacale” con il nuovo direttore, con il comandante del reparto e con il suo vice contestata dal Sappe, secondo fonti interne al carcere la direzione non avrebbe mai ricevuto alcun invito a partecipare alla riunioni per confrontarsi con il personale di polizia penitenziaria.
Da più parti poi, di fronte alle esternazioni rese dal sindacato, viene fatto notare come venga normale domandarsi come a figure istituzionali apicali possa essere chiesto di osteggiare una decisione dell'amministrazione a cui appartengono e che rappresentano.
Quanto all'intenzione di dichiarare lo stato di agitazione e di occupare la struttura di Via Roma che ospita un centinaio di detenuti, quest'ultima, è stata espressa telefonicamente dai responsabili del Sappe alla direzione del carcere di via Roma.
Un'intenzione poi ridimensionatasi anche per non compromettere l'ordine e la sicurezza necessari agli stessi agenti di polizia penitenziaria in forze per operare nel giusto clima.