cronaca

Galanello: "Sì al controllo della magistratura, no alla caccia alle streghe"

mercoledì 13 febbraio 2019
Galanello: "Sì al controllo della magistratura, no alla caccia alle streghe"

Ha fatto decisamente scalpore l’esito del procedimento della Corte dei Conti sulla cosiddetta inchiesta per le “Spese Pazze” in Regione tra il 2010 e il 2015. Mesi e mesi di voci e contestazioni che poi, per qualcuno, di sono infrante nella bontà del suo operato. 


Questo è l’ex consigliere regionale del Pd, Fausto Galanello che - grazie alla strategia del suo legale, l’avvocato Nicola Pepe - è stato l’unico degli indagati ad uscire dal procedimento senza nessuna contestazione da parte degli inquirenti.

Sull’evoluzione del procedimento, Galanello ha inviato una sua riflessione che di seguito pubblichiamo integralmente.

Ritengo normale, in un Paese democratico, che ci siano azioni di controllo della magistratura sull’attività di pubblici amministratori anche alla luce dei cattivi esempi emersi negli anni in quasi tutte le Regioni italiane con le così dette “spese pazze” di gruppi politici e Consiglieri. Non è invece normale che si sia creato un clima di antipolitica e di “caccia alle streghe”, per cui un avviso di indagine diventa automaticamente una condanna, trovarsi sbattuti per giorni in prima pagina e improvvisamente, dopo anni di onesto impegno politico ed istituzionale, percepire un clima di sospetti, battute e sarcasmo che ti circonda in piazza, al bar sui social, per cui progressivamente ti ritiri dalla scena pubblica potendo comunque contare, almeno per quel che mi riguarda, sulla solidarietà, sul rispetto e sul “calore” di numerosi amici e della famiglia.

Non avevo dubbi sull’esito finale di questa inchiesta per l’attenzione messa nella rendicontazione delle spese sostenute per attività politiche-istituzionali negli anni di impegno in Consiglio Regionale e non posso che ringraziare l’amico oltre che Avvocato Nicola Pepe, per avermi spinto ed accompagnato su un percorso di difesa tutto incentrato sulla trasparenza degli atti compiuti, nonostante la difficoltà a ricostruire alcune situazioni a distanza di diversi anni dai fatti contestati.

Non ho altresì dubbi, per quanto mi sia dato conoscere, che ci sia stata correttezza negli atti del gruppo e dei consiglieri PD, a partire dal capogruppo Renato Locchi, per il modo attento e scrupoloso con cui si è sempre affrontato il tema delle spese e dei rimborsi. Lo stesso potrei dire per grande parte degli altri consiglieri di maggioranza e minoranza con cui ho condiviso l’esperienza in regione in un clima di serietà, rispetto e amicizia, al di là dello scontro politico anche aspro sui singoli atti.

Non posso quindi nascondere la soddisfazione per essere uscito da una situazione di grande sofferenza come padre, marito e figlio, come dipendente di un’azienda, come amico di tante persone, come personaggio politico da un triennio assente dalla scena per rispetto del partito di appartenenza e di amici e compagni che, sicuramente, hanno subito la “cattiva” immagine data di una persona in cui avevano più volte riposto fiducia. Persone, tante, che ringrazio per la solidarietà e la fiducia che mi viene manifestata anche in queste ore.