cronaca

“Moro, il caso non è chiuso”, a Palazzo Coelli il libro di Giuseppe Fioroni

lunedì 25 giugno 2018
“Moro, il caso non è chiuso”, a Palazzo Coelli il libro di Giuseppe Fioroni

Quattro anni di lavoro, con migliaia di documenti desecretati dagli archivi dei servizi segreti italiani, centinaia di nuove testimonianze, nuove prove della Polizia scientifica e dei RIS dei Carabinieri hanno rivelato molti nuovi e sorprendenti elementi sul rapimento e la morte di Aldo Moro.

“Quella che abbiamo saputo sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro è stata finora una verità ritagliata un abito costruito su misura che ha tenuto fuori dal perimetro politico-giudiziario verità troppo grandi”, scrivono l’Onorevole Giuseppe Fioroni, già Ministro e Presidente della seconda Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, e la giornalista del Corriere della Sera Maria Antonietta Calabrò illustrando il recente libro scritto a quattro mani: “Moro, il caso non è chiuso. La verità non detta” - Edizioni Lindau.

Le sconcertanti verità sulla morte di Aldo Moro, emerse dal lavoro della Commissione d’inchiesta, saranno presentate a Orvieto, giovedì 28 giugno alle ore 17.30, presso l’Auditorium di Palazzo Coelli (Piazza Febei - Sede Fondazione Cro) durante l’incontro con l’Onorevole Giuseppe Fioroni, organizzato dal Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia, in collaborazione con l’Associazione Tema, il quotidiano online Orvietonews.it e il patrocinio del Comune di Orvieto.

All’incontro, moderato dal presidente del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia, Luciano Dottarelli, oltre alla presenza dell’autore, Giuseppe Fioroni, parteciperanno: Antonella Gregori, Emanuela Leonardi e Angelica Ridolfi. Durante la presentazione saranno eseguite delle letture delle lettere scritte da Aldo Moro durante i giorni della prigionia e accompagnate al pianoforte dal Masetro, Riccardo Cambri, docente della Scuola Comunale di musica di Orvieto, "Adriano Casasole"

Un appuntamento da non perdere, dunque, per conoscere e comprendete il risultato del lavoro svolto dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. La ricostruzione dei fatti sulla strage efferata della sua scorta in via Fani, la lunga prigionia dello statista democristiano e la sua sconvolgente morte, è frutto di un compromesso volto a formulare una “verità” sia per gli apparati dello Stato italiano, sia per gli stessi brigatisti. Tutto questo provocò un processo di rielaborazione, molto tortuoso ed ex post (durato oltre dieci anni, da quel tragico 1978 al 1990), su che cosa era veramente accaduto durante "l’Operazione Fritz”, il nome in codice “dell’operazione Moro". E ancora oggi, a ben guardare, non si conosce tutta la verità sulla morte di Aldo Moro.