cronaca

Comitato pendolari RomaFirenze: "Lasciate ogni speranza voi che pendolate"

martedì 17 aprile 2018
Comitato pendolari RomaFirenze: "Lasciate ogni speranza voi che pendolate"

"Lasciate ogni speranza voi che pendolate!". In questo commento sul gruppo facebook del Comitato pendolari Roma-Firenze sta la sintesi della giornata di lunedì 16 aprile e delle ultime settimane. Nella sera di lunedì, i pendolari delle stazioni di Orvieto e Chiusi, quelli usciti da lavoro per prendere l'IC 598 delle 18.12 da Roma Termini, poi cancellato prima della partenza, e quelli del treno EN 294 delle 18.58 sono arrivati a Orvieto e Chiusi rispettivamente alle 21.35 e alle 22.03.

Tre ore e mezza o quattro per rincasare da lavoro. E non si tratta purtroppo di un'eccezione. Nelle ultime settimane si va sempre più aggravando la situazione dei treni in uscita da Roma nel pomeriggio. I disagi, i ritardi, anche clamorosi, come quelli di ieri sera, i guasti, i dirottamenti in linea lenta (che comportano ogni volta un aumento del tempo di percorrenza di minimo 40 minuti) sono all'ordine del giorno.

Gli utenti delle stazioni di Orvieto e Chiusi, i territori dell'orvietano e della bassa Val di Chiana stanno subendo un disservizio grave e inaccettabile. Per i pendolari, ovvero cittadini che con grande tenacia, è il caso di dire a questo punto, e amore per le proprie città hanno scelto di restare o venire qui, di fare qui la propria vita (quanti in futuro continueranno a fare questa scelta?) e per i turisti, per chi viene in visita, per chi si aspetta di poter arrivare e partire in treno: lunedì sera alle 20 c'era un'intera gita di persone al binario 1 della stazione di Orvieto, in attesa di un treno che sarebbe arrivato più di un'ora e mezza dopo.

Con grande preoccupazione osserviamo il continuo aumentare di tracce AV sulla Roma-Firenze, senza che sia messa in campo - così ci sembra - una più complessiva e organica riflessione su un utilizzo più razionale della linea Direttissima e del tratto Settebagni-Orte in particolare, che è sempre più sovraccarico di treni.

La Direttissima - lo ricordiamo - non è una linea dedicata all'Alta Velocità, per il banale motivo che non vi è una linea alternativa in grado di garantire in modo dignitoso ed efficiente il diritto alla mobilità dei nostri territori. Agli amministratori di comuni e regioni chiediamo innanzitutto di sostenere con noi questo diritto, che non sta, lo abbiamo detto tante volte, nell'ottenere "la freccia" per la propria stazione - un fatto senz'altro importante ma che non risolve certo il tema della mobilità - ma nel garantire ai cittadini un collegamento affidabile ed efficiente.

Fonte: Comitato Pendolari Roma-Firenze