cronaca

UJW, Pagnotta un fiume in piena: "Germani, tira fuori gli attributi"

giovedì 16 marzo 2017
UJW, Pagnotta un fiume in piena: "Germani, tira fuori gli attributi"

“Il sindaco Germani tiri fuori gli attributi; l'edizione dei 25 anni si farà e si farà a Orvieto, anche senza TeMa se resta questa signora a capo”. La chiarezza e la sintesi, probabilmente, sono le doti che il direttore artistico di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, sa utilizzare meglio nel momento in cui non vuole cadere in fraintendimenti. Il problema tra lui e l’organizzazione di Umbria Jazz a Orvieto è esclusivamente la presidente dei TeMa, Sabrina Ceprini, il resto quasi non conta.

“Due più due, non fa sempre quattro. A volte cinque, a volte tre - tuona Pagnotta aprendo la conferenza-fiume con la quale ha ‘rivoluto’ fare i conti con TeMa -. In base alle edizioni di Umbria Jazz Winter, si conteggiano incassi netti e lordi. Nell'ultima edizione, le presenze sono state minori per via del terremoto. Quest'anno 2 mila persone in meno, rispetto alle quasi 9 mila dell'anno scorso. I numeri, alla fine, ce li giochiamo al lotto. Vorrei sapere in quale maniera si deve gestire il festival, in una città come questa a cui sono legato da tempo. I problemi c'erano anche prima, ma per 22 anni è andata bene. Quelli interni all'associazione TeMa a noi non interessano”.

“La signora, la presidente, l'imprenditrice, madame”. Carlo Pagnotta, patron di Umbria Jazz non chiama mai per nome Sabrina Ceprini ma, copia alla mano delle mail inviate nel tempo, torna a lamentare pubblicamente forma e modi con cui gli sarebbe stato intimato di “pensare alla direzione artistica, che alla sistemazione negli alberghi, ad Orvieto Scalo, e alla ristorazione ci pensiamo noi”.

“Non sapevamo nemmeno che dentro la TeMa fossero stati aperti due conti correnti, quello dell'associazione e quello di Umbria Jazz - aggiunge ancora Pagnotta -. Sono cambiate le regole, il presidente non può essere più l'assessore alla cultura, si prende quindi un privato che ha mentalità da privato. Uj è un format portato anche in Australia. Se vogliamo essere chiari la TeMa dipende da UJ, non il contrario, la presidente dall'alto della sua spocchia si è permessa di scrivere una mail dai toni minacciosi, 115 mila euro sono stati sborsati in tre anni perché il babbo era sponsor”.

Il direttore artistico di UJW non si limita nell’affermare che: “Il deretano al festival di Orvieto lo copro io, è l'unico festival al mondo che non paga gli anticipi. A Perugia sono già partiti per luglio, garantisco anche per i voli, la mia bassa provocazione è stata presa per un'offesa, il suo è un discorso da imprenditore, ma con il jazz non si guadagna. Quando una signora decide che dopo 22 anni si cambia il catering, la presunzione ha portato al risultato che l'azienda scelta non sapeva le date del festival, gente che ha pagato 140 euro per il cenone, a mezzanotte non aveva ancora mangiato il secondo. La signora si dimentica che se mangiano male, mangiano male ad Umbria Jazz non alla TeMa. Si preoccupi del suo resort!”

Le parole di Carlo Pagnotta rimbombano nella quiete, più o meno velata, della Rupe. L’ultimo passaggio lo riserva al sindaco Germani: “l'edizione dei 25 anni si farà e si farà a Orvieto anche senza TeMa se resta questa signora a capo”.


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