cronaca

Per Orvieto città sicura, Spagnoli (Consap): “Telecamere, giustizia più severa e risorse a forze dell’ordine”

giovedì 23 febbraio 2017
Per Orvieto città sicura, Spagnoli (Consap): “Telecamere, giustizia più severa e risorse a forze dell’ordine”

Furti, truffe, vandalismo e prostituzione restano, insieme all’abbandono di rifiuti nelle campagne, i maggiori indici di criminalità che incidono sul territorio orvietano. A confermarlo, dopo il servizio di Orvietonews.it, è il segretario nazionale del Consap, Stefano Spagnoli, da anni impegnato nel controllo e nella repressione della criminalità nel territorio orvietano.

“L’analisi puntuale e dettagliata che ho letto sulle colonne di Orvietonews rispecchia in modo decisamente reale quella che è la situazione della sicurezza a Orvieto”, dice Stefano Spagnoli esaminando il fenomeno della criminalità locale. “Il fenomeno della criminalità a Orvieto e nell’Orvietano - continua il segretario del Consap -, analizzato in senso generale fornisce ormai elementi inconfutabili sul fatto che, seppur in maniera molto minore di altre realtà umbre e laziali a noi vicine, viviamo un aumento di episodi dovuti in molti casi al ‘turismo criminale’ e all’esistenza di contenute organizzazioni che agiscono nel mondo dell’immigrazione e della presenza di stranieri in zona”.

Non mancano, comunque, elementi che permettono alle Forze dell’Ordine di continuare a registrare la presenza dello spaccio e dell’uso di droga. Fenomeno, purtroppo, che arriva a toccare anche le generazioni più giovani, sia in età scolare, sia nella fascia dei 20 - 30 anni. E proprio partendo dalla necessità di contenere e reprimere la criminalità nell’Orvietano, specialmente in quei fenomeni che possono compromettere le giovani generazioni, Stefano Spagnoli oltre a proporre soluzioni lancia una proposta che la politica dovrebbe saper cogliere.

“Orvieto - dice Spagnoli - ha tutte le caratteristiche per proporsi come una delle città più sicure d’Italia. Lo può fare perché i dati della criminalità, seppur presenti, possono essere contenuti con interventi programmati che, però, devono raccogliere l’impegno non soltanto delle Forze dell’Ordine (che già fanno un prezioso lavoro) ma anche delle istituzioni locali e di quelle che amministrano la giustizia”.

“Per Orvieto città Sicura” potrebbe dunque essere il movimento a sostegno del pacchetto di progetti - del resto rimasto chiuso nei cassetti del palazzo Comunale - che servono a creare le condizioni per un territorio sicuro. Soprattutto, cosa fondamentale, per diffondere quel senso di tranquillità e sicurezza che molti orvietani hanno perso da tempo.

VIDEO SORVEGLIANZA “La conformazione di Orvieto - approfondisce il segretario del Consap - si presta, meglio di altri luoghi ad essere controllata. Le cosiddette “zone da attenzionare" e le vie di accesso possono essere costantemente monitorate; per questo credo che il primo intervento per riportare tranquillità ai cittadini e soprattutto aumentare il livello di sicurezza del territorio è quello di installare in vari punti strategici della città delle telecamere di sorveglianza. Del resto esiste da tempo un progetto che credo sia arrivato il momento di mettere in pratica. Un puntuale funzionamento delle telecamere e una informazione sulla disposizione delle apparecchiature riuscirebbe, intanto, a fungere da deterrente per la criminalità e poi permetterebbe alle forze dell’Ordine di svolgere le indagini in modo più veloce”.

“Soprattutto - sottolinea Spagnoli - un impianto di video sorveglianza della città sarebbe il primo deterrente per il “turismo criminale” che utilizza l’autostrada, la ferrovia e le maggiori direttrici stradali per colpire nel nostro territorio e poi ripartire. Inoltre la presenza delle telecamere potrebbe aiutare le forze dell’ordine e rivedere anche il piano di controllo del territorio riuscendo in questo modo a intensificare la presenza in tutte le zone della città”.

RAFFORZAMENTO E RISORSE DELLE FORZE DELL’ORDINE Altro elemento analizzato da Stefano Spagnoli è quello delle dotazioni disponibili per l’intero comparto delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio. “Dobbiamo anche renderci conto - spiega il dirigente del Consap - che se Orvieto oggi è comunque lontana da livelli preoccupanti di criminalità il merito è dell’impegno e dell’efficacia del lavoro di tutte le Forze dell’Ordine che, nonostante un complessivo stato di carenza di uomini e mezzi, garantisce su tutto il territorio un controllo efficace ed efficiente”.

Ma ovviamente per ambire ad essere una delle città più sicure del Centro Italia, il comparto delle Forze dell’Ordine presente su Orvieto ha bisogno di interventi che riguardano sia le dotazioni economiche e di mezzi, sia le risorse umane. Nell’analisi dell’attività delle forze dell’ordine Spagnoli mette in risalto proprio il confronto tra episodi di criminalità e azioni compiute. “Esaminando, ad esempio - prosegue Spagnoli - il fenomeno dei reati legati alla criminalità di provenienza straniera abbiamo due dati: quello degli immigrati e quello della criminalità più radicata. Sugli immigrati il fenomeno è contenuto nei numeri e del resto non ha interessato l’Orvietano come altre zone: in un solo caso è stato individuato un immigrato che dimorava in una struttura di accoglienza colpevole di spaccio di stupefacenti; nel centro storico il controllo interforze ha permesso di ridurre il fenomeno dell’accattonaggio. Ma sappiamo tutti che dopo alcuni giorni gli immigrati tornano a stazionare in Centro. Ed è questo uno dei “termometri” che misurano i problemi e di conseguenza le azioni”.

“Intanto le telecamere sarebbero la prima sentinella che individuerebbe la presenza di persone sospette - spiega il rappresentante del Consap -. A quel punto, però, servirebbe una dislocazione di uomini e mezzi pronti a intervenire, o tanto più a comunicare in tempo reale con le strutture di controllo. Ecco perché si rende necessario un intervento per migliorare le risorse umane ed economiche delle forze dell’ordine. L’inserimento di più unità rivitalizzerebbe sia la funzione di controllo e dislocamento di pattuglie sul territorio, sia l’approccio alle indagini. Un turnover funzionale che aumenterebbe il livello di efficacia dei servizi così da diminuire drasticamente il numero di atti criminali”.

GIUSTIZIA SEVERA E CERTEZZA DELLA PENA Probabilmente il più fondamentale degli interventi che la giustizia italiana dovrebbe concretizzare per ridurre la criminalità è un sistema più severo di leggi e condanne per chi delinque. “Non dobbiamo far finta che buona parte della criminalità straniera e non, commette reati in Italia perché il nostro sistema di giustizia manca nella certezza della pena e nella severità necessaria a fungere da deterrente - esamina Spagnoli - Del resto sappiamo che in molte attività investigative che coinvolgevano la criminalità straniera le intercettazioni hanno fatto emergere “l’invito” rivolto a chi stava all’estero a venire in Italia. Motivo? Un sistema di giustizia meno oppressivo di altri paesi. Basterebbe questo per capire che bisogna rimettere mano al sistema giustizia e dare la possibilità agli inquirenti di perseguire in modo evidente chi commette reati, altrimenti va a finire che a rimetterci non sono i criminali ma chi comunemente senza essere un delinquente incappa nella giustizia”.

“E ormai - prosegue il segretario Consap - anche a Orvieto il fenomeno della criminalità straniera che si sta evidenziando possiamo combatterlo definitivamente soltanto con la certezza che: una volta individuato chi ha commesso un reato sia assicurato alla giustizia per la pena che gli spetta e non che poco dopo torna a girare nelle nostre zone, oppure si consegna alla contumacia giudiziaria facendo perdere le sue tracce. Non possiamo andare avanti con la giustizia delle pacche sulle spalle, servono interventi che riducano i tempi tra arresto e condanna, che garantiscano un controllo dei criminali che attendono la pena. Non ci si può permettere, come è avvenuto in alcuni casi, di vanificare il lavoro degli investigatori perché proprio questa mancata concretizzazione si trasforma in un invito a chi delinque”.

“Telecamere, risorse alle forze dell’ordine e giustizia più severa sono i tre elementi - conclude il segretario nazionale del Consap, Stefano Spagnoli - che aiuterebbero Orvieto a diventare una delle città più sicure d’Italia. Le Forze dell’Ordine fanno e faranno la loro parte, mia auguro che la politica, le istituzioni e la giustizia si impegnino a fare altrettanto perché una comunità più sicura è una comunità che vive meglio”.