cronaca

CittàCardioprotetta, futuro incerto per i defibrillatori

domenica 23 ottobre 2016
CittàCardioprotetta, futuro incerto per i defibrillatori

La discussione corre sul web. A infiammare il dibattito domenicale di Facebook è stato un post dell’ex assessore comunale, Marco Sciarra, che ha fatto capire che non si sa che fine faranno i defibrillatori collocati in vari punti della città.

“Una delle (poche) soddisfazioni - scrive Sciarra sulla suo profilo facebook - che ho avuto da assessore fu quella di riuscire a far installare i defibrillatori presso i maggiori monumenti orvietani. Ora che apprendo che è molto probabile che vengano tolti, ci resto un po' male”.

La reazione di molti cittadini si è alternata allo stupore, all’indignazione, ma anche alla ricerca di comprendere perché, di punto in bianco, dal centro di Orvieto - che peraltro è stata tra le prime CittàCardiprotette d’Italia - dovranno sparire i defibrillatori.

Scorrendo il lungo dialogo ad intervenire è stato anche il dottor Giampiero Giordano, fondatore dell’associazione Amici del Cuore di Orvieto, da cui è nato il progetto CittàCardiprotetta. “Stiamo chiedendo da danni un aiuto nella gestione e soprattutto un riposizionamento - scrive il dottor Giordano -. Gli apparecchi posizionati sono nuovi. Non hanno un anno e sono seguiti mensilmente come ho già detto, da anni. Esistono delle criticità che sono state presentate nel luogo preposto. Faccio un esempio: Il defibrillatore in Piazza del Popolo è nascosto (è spesso dietro un furgone ) e soprattutto nella zona più fredda e poco protetta dai piccioni . Andrebbe spostato e protetto. Non possiamo farlo noi”.

“Ma si può parlare anche del defibrillatore accanto al Teatro Mancinelli - scrive ancora Giordano -. Potrebbe entrare in una caccia al tesoro . Lo avremmo ipotizzato a piazza Marconi”. Considerazioni che, in un certo qual modo, tirano in ballo le istituzioni cittadine e possono essere da stimolo per un necessario intervento che risolva la situazione.

“Quando abbiamo affrontato questo problema - ricorda sempre il dottor Giordano - era una epoca in cui nessuno parlava di trattamento dell’arresto cardiaco nel territorio . Anzi era l'epoca in cui noi Amici del Cuore di Orvieto giravamo dovunque circoli, bar, scuole, ecc. per presentare la cittacardioprotetta , nome che abbiamo coniato e depositato. È stato utilizzato a man bassa da tutti, in tutta Italia, anche impropriamente, e noi non ci siamo mai opposti”.

“Era l'epoca - prosegue il presidente i Amici del Cuore - in cui gran parte delle persone che contattavamo "correvano" a fare scongiuri. Quindi abbiamo fatto tante cose di cui siamo fieri. Abbiamo reso disponibili defibrillatori, abbiamo creato una coscienza della rianimazione cardiopolmonare di primo soccorso, abbiamo fatto tanti laici rianimatori di primo soccorso, abbiamo reso laici di primo soccorso gratuitamente (era per noi importante) i vigili urbani di Orvieto, abbiamo reso laici rianimatori di primo soccorso gratuitamente (era per noi importante) quaranta iscritti alla protezione civile di Orvieto e dintorni. Crediamo di aver fatto bene!”