cronaca

Anche Di Girolamo alza le barricate: "Troppo comodo risolvere così il problema dei rifiuti"

giovedì 11 agosto 2016
Anche Di Girolamo alza le barricate: "Troppo comodo risolvere così il problema dei rifiuti"

I sindaci di Terni e Orvieto, Leopoldo Di Girolamo e Giuseppe Germani, intendono rassicurare rispetto all’ intervento della Sindaca di Roma Virginia Raggi che durante l’infuocato consiglio comunale capitolino di ieri ha elencato gli 11 punti del suo progetto per rispondere all’emergenza-rifiuti. Tra essi, si prevede “l’ampliamento della platea dei siti finali per recupero e smaltimento” e, al nono punto, si cita la richiesta di “priorità di conferimento dei rifiuti romani rispetto a terzi che già conferiscono verso impianti Acea già esistenti (San Vittore, Aprilia, Orvieto, Terni)”.

“In buona sostanza, la sindaca vuole risolvere il problema dei rifiuti nel modo più comodo: destinandoli a un’altra regione, agli impianti di Terni e Orvieto” - dichiarano i sindaci. “Vogliamo ricordare che la normativa attuale prevede che si possano accettare i rifiuti extraregionali solo in presenza di accordi che ad oggi non esistono e che neanche si prevedono. Inoltre i ternani hanno già espresso, con voto unanime del consiglio comunale e la condivisione del movimento 5 stelle, la propria contrarietà alla termovalorizzazione dei rifiuti. Il carico ambientale della nostra città deve diminuire: questo è il nostro preciso impegno che portiamo avanti fermamente, come testimoniato dal “no” detto alla Conferenza dei Servizi all’impianto ex Printer”- proseguono i due sindaci.

“Per quanto attiene alla discarica di Orvieto – aggiunge il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani - l’Ambito Territoriale ha già deciso di ridurre fortemente i conferimenti attraverso l’attivazione, ormai pressoché completa e diffusa su tutto il territorio provinciale, della raccolta differenziata spinta, incentivando concretamente il riuso dei materiali raccolti”. “Terni e Orvieto non sono la discarica di Roma, la sindaca lavori per trovare vere soluzioni ai problemi della Capitale e non scarichi su altre comunità le proprie responsabilità”- concludono i due primi cittadini.