cronaca

Seconda edizione del Festival dello Studente, si risveglia l’anima giovane della Rupe

martedì 24 maggio 2016
di An.Fe.
Seconda edizione del Festival dello Studente, si risveglia l’anima giovane della Rupe

“Ballo senza sballo”, è stata questa la sfida dei giovani orvietani, che a pochi giorni dalla conclusione del Festival dello Studente, possono raccogliere il risultato di un evento riuscito e soprattutto rispondere a chi aveva dubitato del loro senso di responsabilità.

Per i ragazzi è stata una prova di grande maturità, con la quale hanno voluto dimostrare che non è necessaria un’ordinanza che vieti la vendita degli alcolici per divertirsi in modo sano e responsabile; una grande conquista dunque, che contribuisce al bilancio più che positivo di questa seconda edizione, che si è dimostrata anche quest’anno al di sopra delle aspettative.

Tutti gli studenti, di tutte le scuole di Orvieto, uniti verso un unico obiettivo: risvegliare l’anima giovanile della città, portando per due giornate un vento di vitalità in piazza del Popolo e mettendo a disposizione tutte le loro competenze nell’organizzazione di un evento divenuto ormai una tappa irrinunciabile nel calendario degli appuntamenti orvietani.

Al loro fianco, l'animatrice e ispiratrice del Festival, la professoressa Lorena Frustagatti, che non nasconde la sua soddisfazione per il risultato raggiunto. “Con i giovani si lavora bene - dice la professoressa Frustagatti -, il loro entusiasmo è coinvolgente ed è crescente la maturazione della responsabilità diretta che avvertono nella progettazione, programmazione e gestione di un evento che non è di poco conto".

Far parte nell’organizzazione del Festival è anche un’occasione di crescita, offre la possibilità di essere protagonisti e parte attiva di un grande evento. Infatti come affermato da Mirko Schiavo, giovane animatore dell'evento: “Dare qualcosa alla nostra città è bellissimo, vedere che dopo tutte le fatiche la gente balla e si diverte è una grande soddisfazione che ricompensa tutto! Mi raccomando prendetevi quattro giorni all’anno per il festival, che ne vale la pena!”.

Ed è proprio questa ultima considerazione di Mirko che deve rimanere ben salda nel cuore di ogni ragazzo orvietano volenteroso di fare qualcosa per la propria città. Bastano solo pochi giorni all’anno per contribuire a mandare avanti questo appuntamento e come confermano alcuni ragazzi: ”E' un evento che deve essere necessariamente portando avanti, perché ne ha bisogno questa città, perché ne hanno bisogno i giovani!”.