cronaca

Bocciata la mozione sulla discarica, in aula scoppia il caos

mercoledì 23 marzo 2016
Bocciata la mozione sulla discarica, in aula scoppia il caos

Una voce perentoria, riconoscibile e scandita urla alla Cecchini: “La discarica falla a Città di Castello”. E’ la sirena di una protesta che si anima mentre il tabellone luminoso delle votazioni ancora segna il misfatto: favorevoli sei, astenuti sette.

La cronaca di una giornata convulsa si conclude con le luci della sera e i volti degli orvietani che fuori dall’aula del consiglio regionale continuano a spiegare le loro ragioni ai vari consiglieri che escono alla spicciolata dall’emiciclo perugino. Riavvolgendo il nastro l’istantanea ha i colori della protesta e degli striscioni sventolati prima dell’inizio della seduta.

Una delegazione di una quarantina di persone animata da consiglieri comunali, associazioni ambientaliste e non, e cittadini raccoglie l’onore delle telecamere mostrano all’Umbria il dissenso per l’ampliamento della discarica. A Orvieto più turismo, zero discarica è lo slogan che si legge su uno degli striscioni esposti dai manifestanti orvietani che in segno di protesta indossano anche dei sacchetti dell’immondizia.

L’attesa. però, è lunga. Prima di arrivare alla discussione della Mozione contro l’ampliamento del secondo calanco della discarica Le Crete si deve passare per una lunga discussione sui fatti di Bruxelles e poi per l’approvazione della Risoluzione della Commissione Ambiente in merito all’impianto geotermico di Castel Giorgio.

 

Il clima si scalda quando Fiorini della Lega propone all’assemblea di anticipare il punto 9 (la mozione Nevi) nella trattazione dell’ordine del giorno. Dalla parte del Partito democratico c’è qualche fibrillazione, il più intransigente è Leonelli. A tentare di trovare una mediazione sull’ordine della discussione è il consigliere Brega. Liberati del M5S consiglia che venga rispettato l’ordine almeno per il punto 6 (mozione su questione acque minerali) calendarizzata ormai da mesi.

La sospensione, in realtà, diventa un confronto con gli orvietani che chiedono a gran voce di discutere il punto della discarica come gesto di responsabilità nei confronti dell’intera comunità. Ritornata la calma il consiglio va avanti sulla mozione delle acque e poi si procede con la discarica.

Il dibattito è serrato nonostante il consiglio regionale si sia spopolato di consiglieri non mancano i botta e risposta. Chiacchieroni, capogruppo del Pd, tenta di scegliere la via del riportare la questione in commissione - seguendo lo stesso iter della mozione geotermia - tentando l’appoggio del centrodestra. L’opposizione, però, non accetta e sceglie la via del voto. Alla prova dei numeri il risultato è la bocciatura della mozione di Nevi (Fi), che ieri non era presente in aula.

 

L’effetto sul popolo orvietano è eclatante. Urla e commenti all’indirizzo della maggioranza si sprecano. “La discarica falla a Città di Castello”, urla nitidamente il consigliere Sacripanti all’indirizzo dell’assessore Cecchini che nel suo intervento aveva cercato di salvare capre e cavoli senza, però, venirne a capo. “Buffoni” urlano gli orvietani. Dalla parte della maggioranza c’è chi si innervosisce e chi rimane in silenzio. Leonelli, segretario regionale del Pd, replica alle urla del pubblico con altrettanta veemenza continuando l’alterco anche fuori dall’emiciclo. la voce di Chiacchieroni, capogruppo Pd, è quella che si sente più alta: “Andatelo a chiedere a Nevi che non si è manco presentato in aula”.

La presidente Porzi tenta di riportare la calma e chiude la seduta, ma il battibecco continua. Gli orvietani non ci stanno a subire questa decisione, anche se venuta senza voti contrari e con l’idea che la questione discarica sarà affrontata comunque in commissione. In piazza Italia è ormai scesa la notte, ma si discute ancora di Orvieto e della sua Discarica.