cronaca

Ordinanza anti alcol, la città si divide

mercoledì 27 maggio 2015
Ordinanza anti alcol, la città si divide

Un po’ come era successo lo scorso anno con l’ordinanza “anti-tifo” per i mondiali di calcio, anche quest’anno la Rupe vive il secondo tempo di una discussione ormai aperta da anni e mai concretamente risolta, ovvero la movida notturna e la vendita di sostanze alcoliche.

A finire nel “torchio” della discussione cittadina è la ventilata ordinanza che l’amministrazione comunale si accingerebbe a varare per limitare la vendita di alcol in questo ultimo fine settimana, che coincide con la prima edizione della festa dello studente.

I termini dell’ordinanza sono ancora in fase di elaborazione, ma si parla già di un divieto di vendita di alcolici nei locali pubblici a partire dalle ore 23. Solo il fatto che questa “sommaria informazione” sia trapelata, ha messo subito in allarme ristoratori, baristi e soprattutto sta creando il solito focolaio di discussione.

Addirittura varie delegazioni, da quella degli studenti a quella di alcuni ristoratori hanno cercato di parlare con il sindaco, Giuseppe Germani, per avere informazioni chiare sulla vicenda. Sia per l’orario di inizio del divieto, sia per quanto riguarda la durata dell’ordinanza che potrebbe estendersi anche per buona parte dell’estate.

Del resto non si tratta di una novità e tantomeno di una solitaria presa di posizione tutta orvietana. Ormai buona parte delle città italiane, da Roma a Milano, fino a quelle più vicine come Viterbo e Todi hanno emesso delle ordinanze per l’imitare l’uso di alcol in concomitanza di eventi pubblici o addirittura per i fine settimana estivi.

La “Questione Orvietana” probabilmente si andrà a definire nelle prossime ore, con la pubblicazione - se questa avverrà - dell’attesa ordinanza. Intanto la città s’interroga, non solo sul bene o sul male dell’ordinanza, ma sulla particolare circostanza che la può generare: ovvero il pericolo dell’abuso di alcol.