cronaca

Profughi in Umbria, previsti nuovi arrivi

sabato 25 aprile 2015
Profughi in Umbria, previsti nuovi arrivi

Attualmente sono 756 i profughi presenti in Umbria e, al massimo, arriveranno a 1.083, numero stabilito in Conferenza Stato-Regioni. Ovvero circa lo 0,01% della popolazione. La precisazione arriva dalle prefetture di Perugia e Terni nel corso dell’incontro sul tema dell’“Emergenza profughi 2015” che si è svolto nella sede Anci Umbria a Perugia.

Suddivisi in 23 comuni I dati riportati durante la riunione della Consulta Immigrazione riguardano il numero degli accolti allo stato attuale. Nella Provincia di Perugia sono 584, così suddivisi in 17 comuni: Perugia 358; Gualdo Tadino 31; Magione 12; Tuoro sul Trasimeno 5; San Giustino 8; Città di Castello 20; Massa Martana 4; Marsciano 9; Panicale 24; Piegaro 19, Nocera Umbra 9; Corciano 15; Montone 12; Foligno 9; Umbertide 6, Gubbio 20, Spoleto 10. Nella Provincia di Terni sono 172, così distribuiti in 6 Comuni: Terni 61; Orvieto 45; San Venanzo 12, Narni 25; Montefranco 16, Ferentillo 13.

La verità sui numeri Le prefetture, che gestiscono il fenomeno, hanno chiarito che «i 671 profughi nella Provincia di Perugia e i 212 della Provincia di Terni, previsti a bando in un periodo di tempo che va dal 1 giugno 2015 al 31 dicembre 2015, a fronte dei 584 profughi nella Provincia di Perugia e i 172 nella Provincia di Terni già collocati da tempo, non si riferiscono a nuovi arrivi, ma alla ‘messa a regime’ del numero degli accolti attuali, e, alla previsione di piccoli gruppi che arriveranno, fino ad un massimo di presenze a livello regionale che non supererà le 1.083 unità, numero stabilito in Conferenza Stato-Regioni per la regione Umbria. Non si tratta pertanto – è stato precisato – di ulteriori mille arrivi in massa, ma di un numero massimo di accoglienza che dovrà affrontare il nostro territorio». Pertanto il nuovo bando delle prefetture prevede meno di ulteriori cento unità.

Evitare concentrazioni Dalla riunione con le Prefetture è emersa inoltre la necessità della collaborazione tra tutte le Istituzioni, così da evitare la concentrazione degli arrivi in quei comuni già impegnati, con il fine di rendere governabile il processo di accoglienza. "Lo scenario internazionale – ha affermato Giulio Cherubini, sindaco di Panicale e coordinatore della Consulta immigrazione Anci Umbria – ci impone una profonda riflessione sull’eventuale accoglienza di cui i nostri territori devono farsi carico, con l’auspicio che gli arrivi siano distribuiti tra i Comuni in modo equo e sostenibile. In Umbria – ha proseguito Cherubini – non vogliamo concentrazioni di massa e, ancor peggio, profughi lasciati in tendopoli in giro per il territorio; vogliamo governare in maniera equilibrata questo processo, richiamando altresì il Governo italiano e le istituzioni europee affinché l’impatto economico e sociale del fenomeno non ricada completamente sui Comuni".