cronaca

L'Umbria ha la nuova legge elettorale: collegio unico e doppia preferenza

martedì 17 febbraio 2015
L'Umbria ha la nuova legge elettorale: collegio unico e doppia preferenza

E' stata approvata poco prima delle 19,30 e dopo due giorni di confronto in aula, la nuova legge elettorale con cui l'Umbria andrà a votare nella seconda o terza domenica del prossimo maggio per eleggere il presidente della Regione ed i 20 consiglieri di Palazzo Cesaroni. I voti favorevoli sono stati 19, quelli contrari undici. La normativa prevede il turno unico, il collegio elettorale unico e la preferenza di genere. 12 seggi andranno alla maggioranza e otto all'opposizione.

Le novità Il testo votato dalla massima assise regionale prevede: l'abolizione del listino; turno unico (vince il candidato che ottiene il risultato migliore); collegio unico regionale; doppia preferenza di genere; la coalizione vincente ottiene fino a un massimo di 12 seggi (più il presidente) e i restanti 8 vanno alla minoranza. La lista che ottiene il migliore risultato, tra quelle che appoggiano il presidente eletto, può ottenere fino a un massimo di 10 seggi, i restanti 2 vanno alle liste che ottengono il risultato migliore tra quelle che superano il 2,5 per cento. Al candidato presidente “miglior perdente” spetta di diritto un seggio e le liste che lo sostengono rientrano comunque nel riparto degli altri 7 seggi, se hanno superato il 2,5 percento. Il numero delle firme per la presentazione delle liste è fissato tra un minimo di 500 e un massimo di 1000. La legge fissa anche una quota massima di spesa elettorale: 100mila euro per i candidati presidenti e 25mila per i candidati consiglieri.

Favorevoli Secondo la presidente Catiuscia Marini "la legge elettorale migliora molto il testo vigente e supera molte argomentazioni critiche espresse in aula. Il premio di maggioranza della nuova legge garantirà la governabilità ma anche la rappresentanza democratica e il pluralismo. Sarà migliore anche la rappresentanza delle forze politiche di opposizione: si passerà dal 30 + 1 ai 20 + 1, con un rapporto molto meno penalizzante per le opposizioni". Esulta anche il segretario Pd Giacomo Leonelli, che a proposito del collegio unico dice che "il Pd ha scommesso su un nuovo regionalismo, archiviando battaglie di campanile e rendite di posizione territoriali e sostenendo l’idea di una regione che deve ragionare da regione e che ha bisogno di uno scatto in avanti, di scelte coraggiose, di una classe dirigente all’altezza". Per Massimo Buconi del Psi "Questa legge che, seppure dopo un percorso alquanto tortuoso, ha prodotto un buon testo che garantirà tutti coloro che decideranno di candidarsi. Chi vincerà o perderà non verrà certo deciso da questa legge. La presidente Marini e la coalizione che l’appoggerà vinceranno grazie al lavoro svolto e ai programmi futuri".

Contrari Dalla parte dei contrari il rappresentante del Prc, Damiano Stufara, che dice: "L’aver scelto di far prevalere gli interessi di alcuni soggetti in campo è stato un errore. Il punto non è il premio di maggioranza, ma non aver tenuto conto del contesto, andava prevista una soglia scelta dalla politica, al di là della percentuale scelta. Non averla prevista è la testimonianza della paura di metterla, di non raggiungerla. Poi, per fortuna è arrivato il ‘soccorso azzurro’ di almeno una parte del centrodestra. Del resto lo spirito del ‘Nazareno’ è forte anche qui. Si tratta di una legge con chiaro profilo anticostituzionale che produrrà, nel caso, la delegittimazione dei futuri amministratori regionali”. Negativo anche l'intervento di Raffaele Nevi (Fi): "Abbiamo sprecato molto tempo, potevamo costruire un percorso diverso per una legge elettorale da approvare quasi all’unanimità. Il doppio turno, a parte la questione della legittimità costituzionale, avrebbe garantito maggiore governabilità". 

Poca tutela per i territori Secondo quanto riportato dal sito www.umbriajournal.com il consigliere del Pd, Fausto Galanello, ha evidenizato i suoi dubbi sull'effetto che la nuova legge elettorale avrà sulla rappresentanza dei territori nell'assise regionale. "Il voto di genere - ha detto Galanello in aula - consentirà una rappresentatività più democratica di questa Assemblea. Questa legge non mi convince su diversi aspetti, come la possibilità di rappresentare al meglio l’articolazione della nostra Regione, che non è rappresentata solo da Perugia e Terni. L’Umbria è formata da tradizioni e culture, problematiche molto diverse e composite, che necessitano di una adeguata rappresentanza. Ho lavorato negli scorsi mesi per una articolazione dei collegi che rappresentasse i territori, ma non c’è stata possibilità di ottenere una diversa articolazione. Voto questa legge adeguandomi al confronto e della maggioranza che si è determinata, non mi convincono pezzi importanti della legge. Questa legge carica di responsabilità la politica e i partiti, imponendo l’attenzione perché questa Aula torna agibile alle diverse aree territoriali dell’Umbria”.