cronaca

Il sindaco di Montecchio, Federico Gori: "È inaccettabile che ci si accanisca ancora sul nostro territorio"

venerdì 13 febbraio 2015
di Federico Gori - Sindaco di Montecchio
Il sindaco di Montecchio, Federico Gori: "È inaccettabile che ci si accanisca ancora sul nostro territorio"

Esprimiamo una forte preoccupazione in merito alla proposta di Poste Italiane per la chiusura definitiva dell'Ufficio postale di Melezzole. Una decisione inaccettabile, che tocca direttamente la nostra realtà già di per sè molto disagiata. È inaccettabile che ci si accanisca ancora sul nostro territorio, dopo che Melezzole - con enorme sacrificio sociale - ha già dato, nel recente passato, il suo contributo alla razionalizzazione di Poste Italiane, limitando l'apertura dell'ufficio postale a 2 giorni settimanali.

Il taglio è come una mannaia, che si abbatte su una popolazione composta soprattutto da gente anziana ormai fidelizzata al mondo postale, convinti del fatto che non sarebbe mai stato messo a repentaglio questo servizio fondamentale. Riteniamo particolarmente grave questa decisione dissennata, per una serie di valide ragioni che andiamo a elencare. Prima fra tutte, rivolgendoci alla Presidente Luisa Todini, ricordiamo che Melezzole, in quanto frazione montana (620 slm), dovrebbe essere tutelata dalla Legge, come sancito la nostra Carta Costituzionale (art. 44), ribadito la legge n. 97 del 31 Gennaio 1994 e sottolineato da una delibera del giugno 2014 dell'Autorità Garante delle Comunicazioni (n.324/14/CONS).

Quest' ultima, in particolare, è stata citata - a gennaio - in una lettera dal Presidente dell'Agcom e di nuovo richiamata - in questi giorni - dall'On. Enrico Borghi (Presidente nazionale Uncem e alla guida dell'Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della Montagna), per sottolineare l'importanza di un servizio postale che sia fruibile anche da parte degli utenti residenti nelle zone rurali e montane. In sostanza sia l'Agcom che l'On. Borghi sottolineano quella che dovrebbe essere un'ovvietà: gli uffici postali, in particolare nelle regioni montuose, svolgono un ruolo centrale nel mantenere la coesione sociale e salvaguardare l'occupazione. Inoltre, vorrei ricordare che il Contratto di programma, il quale regola i rapporti tra lo Stato e Poste Italiane S.p.a, "impone la fornitura del servizio anche in situazioni di fallimento di mercato, caratterizzate da bassi volumi di domanda ed alti costi di esercizio, tali da rendere l'erogazione delle prestazioni strutturalmente non redditiva ed antieconomica”.

La frazione di Melezzole, l'unica montana tra le sette a rischio chiusura nella Provincia di Temi, è - inoltre - un centro vivo, sede di numerose attività commerciali, che verrebbero gravemente penalizzate dalla chiusura dell'Ufficio postale. La zona presenta delle oggettive difficoltà di collegamento, le quali non consentono di accorpare o sopprimere un presidio importante come l'Ufficio postale. Ricordiamo che la frazione dista dal Comune circa 18 chilometri. Crediamo che, anche per questo motivo, la decisione di Poste italiane non possa essere ascritta nell'obbligo di tutela delle zone montane imposto dalla legge.

Sottolineiamo, poi, che il nostro Ufficio postale rappresenta uno dei pochissimi servizi pubblici presenti sul territorio: la sua chiusura comporterebbe una cospicua limitazione dei diritti dei cittadini, tutto ciò in evidente contrasto con quanto sottoscritto da Poste Italiane. Il tutto avviene in un momento storico in cui agli enti locali vengono chiesti sacrifici che, ora, vengono vanificati con continue sforbiciate ai servizi. I processi di riorganizzazione e razionalizzazione - dunque - rischiano di compromettere un servizio essenziale per i cittadini, specie per quelli più anziani, spesso residenti nelle zone rurali della frazione, quindi doppiamente svantaggiati.

Gli interessi sociali non devono e non possono essere costantemente sottomessi all'assidua ricerca dell'utile. Privare i cittadini di un servizio pubblico, che supporta in modo determinante il sopravvivere del nostro piccolo borgo, significa infliggere un colpo mortale a una comunità già abbastanza svantaggiata. Ci auguriamo che Poste Italiane non voglia puntare solo ed esclusivamente al mero profitto, ma si rammenti della sua funzione sociale. In ogni caso, la comunità di Melezzole ha tutta l'intenzione di lottare per non vedersi usurpare un suo diritto basilare, essenziale alla sua sopravvivenza, ma soprattutto garantitogli dalla Legge (almeno in teoria, a quanto pare).