cronaca

Orvieto finisce sul Corriere della Sera: "Le piazze più belle d'Italia piene di auto e di bancarelle"

martedì 19 agosto 2014
Orvieto finisce sul Corriere della Sera: "Le piazze più belle d'Italia piene di auto e di bancarelle"

Aveva postato una foto su twitter con le auto parcheggiate in piazza Duomo. Una foto che aveva fatto il giro del mondo e suscitato centinaia di polemiche. Ora, Maria Laura Rodotà, giornalista del Corriere della Sera ha messo nero su bianco la sua protesta dedicando alla vicenda orvietana un articolo nella sua rubrica "Preferirei di no".

Il titolo dell'articolo, che segue questa breve introdizione, è decisamente eloquente: "Le piazze più belle d'Italia piene di auto e di bancarelle". Come si dirrebbe a Orvieto: ci siamo fatti riconoscere anche oltre i confini regionali.

Le piazze più belle d'Italia piene di auto e di bancarelle

di Maria Laura Rodotà - Corriere della Sera

Ho visto cose che voi italiani immaginate perfettamente. Ho fatto una deviazione di 200 chilometri tra andata e ritorno per rivedere la piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, una delle più belle del pianeta, e trovarla completamente riempita dagli stand di una fiera di dubbio antiquariato . Ho portato trepidante ospiti e bambini a Vigevano, per mostrargli la meraviglia della piazza leonardesca, ed era invisibile causa mercatino tirolese. Ogni estate e in ogni periodo dell’anno vado in piazza del Duomo a Orvieto (è un grande privilegio, poterci andare ogni due per tre), e inciampo, a seconda del momento in: (a) improbabili fiere del cioccolato con bancarelle giganti sotto tensostrutture che anche il clan Savastano di Gomorra troverebbe di cattivo gusto, e/o (b) ostensione di magliette di Totti e altri fuori da un negozio che guarda il lato bicolore della chiesa, e/o (c) sbraco diagonale di pulmini degli alberghi; e sempre, ormai, (d) parcheggio abusivo tollerato (l’espressione è realtà e metafora della condizione italiana) nella stupenda area pedonale. Duomo a destra, colline infinite davanti. Hanno iniziato ristoratori e commercianti; ora lo fanno anche i tedeschi, e gli olandesi, a guardare le targhe di questi giorni. E’ più o meno come vedere una persona bellissima piena di macchie di ketchup in faccia. E’ più grave, il ketchup si toglie, le cattive abitudini sono contagiose; ci fanno ammalare, ci imbruttiscono, ci impoveriscono. Anche i tedeschi, dopo essersi goduti il parcheggio alla Savastano, forse decideranno di non tornare più a Orvieto perché “è tenuta male” (come altro, ci sono infinite denunce di degrado sui social network, chissà se porteranno a qualcosa; Le foto del parcheggio brutale sotto il Duomo sono sull’account Twitter della vostra cronista, comunque).