cronaca

Operai morti per sofferenza respiratoria. Cinque persone indagate

sabato 2 agosto 2014
Operai morti per sofferenza respiratoria. Cinque persone indagate

Si svolgeranno oggi, sabato 2 agosto, i funerali di Fabio Lisei e Roberto Papini i due operai di San Lorenzo Nuovo, morti lo scorso lunedì nell’impianto di compostaggio di Aprilia. La cerimonia, per entrambi, è fissata per le 15,30 nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire. Nella sala consiliare del Comune, invece, è stata allestita e già visitata da molte persone la camera ardente. Listate a lutto le bandiere sulla facciata del municipio.

Nuovi particolari affiorano intanto, all'indomani dell'esame autoptico effettuato sui corpi dei due operai. In particolare, la causa del decesso sarebbe da imputare a un'acuta sofferenza respiratoria. Si tratta, in realtà, di prime indiscrezioni che attendono ulteriori verifiche.

Sul fronte legale, intanto, restano cinque, al momento, le persone indagate per la morte dei due operai: Sebastiano Reveglia, responsabile della sicurezza all'interno dell'impianto della Kyklos; Alessandro Filippi, legale responsabile della medesima società, controllata al 51% dal Gruppo Acea; Andrea Pula, legale rappresentante della Eco-Spazio 2000, l'impresa incaricata del trasporto del percolato dall'impianto della Kyklos ai centri di trattamento, che aveva subappaltato parte dell'attività alla ditta orvietana e Danilo e Davide Mira, padre e figlio, titolari della ditta omonima, datori di lavoro delle vittime.

L'iscrizione dei cinque sul registro degli indagati è precedente alla scoperta di un’abnorme concentrazione di acido solfidrico nelle vasche di accumulo del percolato. Quindi non è escluso che con il proseguire delle indagini le posizioni di alcuni imprenditori possano essere stralciati dal registro degli indagati. L’avvocato Angelo Di Silvio, legale della ditta Mira dichiara infatti che: “Dalle motivazioni che hanno portato al sequestro dell'impianto emerge un quadro totalmente diverso da quello tracciato nell'imminenza dei fatti. Ora è chiaro - ha aggiunto - che i miei assistiti sono vittime inconsapevoli di quanto è avvenuto nell'area della Kyklos. Né le povere vittime né i loro datori di lavoro potevano immaginare che nelle vasche ci fosse una sostanza altamente tossica qual è l'acido solfidrico”.

L’autopsia sua i corpi delle vittime ha confermato che la morte di Lisei e Papini sia stata istantanea per l’elevata tossicità riscontrata nel materiale che stavano versando all’interno della cisterna. Secondo i tecnici dell'Arpa Lazio, che hanno consegnato l'altro ieri la loro relazione al magistrato, sarebbe stato proprio l'acido solfidrico, miscelato con il percolato, sostanza di per sé non pericolosa, tanto da non essere classificato come tossico, a innescare il micidiale mix che, in pochi secondi, ha ucciso Papini e Lisei.

“L’acido solfidrico a elevata concentrazione - hanno scritto i tecnici nella loro relazione - è caratterizzato da una spiccata tossicità e, in quantità superiore alle 1000 parti per milione, provoca il collasso immediato per soffocamento anche dopo un singolo respiro”. Sulla base di questa relazione l’avvocato, Angelo Di Silvio, legale della ditta orvietana Mira, ha immediatamente fatto istanza di sequestro dell’impianto e i sigilli sono scattati nella giornata di giovedì 31 luglio.


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