cronaca

Operazione "Mela Stregata". Finanza in campo per contrastare l'uso dei fertilizzanti, coinvolta la Icas di Sferracavallo

mercoledì 30 luglio 2014
Operazione "Mela Stregata". Finanza in campo per contrastare l'uso dei fertilizzanti, coinvolta la Icas di Sferracavallo

Avrebbero stoccato e smerciato 65 tonnellate di concimi destinati al settore agroalimentare contenenti pesticidi. Alcuni giorni fa sarebbe finito sotto inchiesta della Gdf: P.S, di 49 anni, di Taviano (Lecce), rappresentante legale della ditta Icas di Milano, - con sede amministrativa a Orvieto (precisamente in via Po a Sferracavallo) - operante nel settore agroalimentare, che avrebbe conservato nei propri magazzini con sedi anche a Cagliari, Brindisi e Foggia prodotti con principi attivi destinati a entrare in contatto con derrate alimentari non conformi alle legislazione e ritenuti pericolosi per la salute.

Indagato anche S. M., di 46 anni, titolare di un magazzino a Decimomannu (Cagliari) in cui nel giugno scorso sono stati sequestrati 10mila kg di prodotti nocivi. Si tratterebbe – secondo quanto diffuso dalle agenzie stampa nazionali - di concimi che contengono la molecola alcaloide denominata "matrina" considerato un pesticida. Nei magazzini sono stati, infatti, sequestrati concimi organici ed estratti di alghe che contengono la sostanza. L'operazione "Mela Stregata", condotta dai militari della Guardia di finanza del Nucleo di polizia tributaria di Cagliari e dell'Ispettorato repressione frodi (Icqrf), è iniziata dopo la segnalazione ricevuta dalla Federbio all'Ispettorato.

Le indagini della Gdf dopo il blitz ed il sequestro dei prodotti a Decimomannu si sono quindi estese alla Penisola e in particolare in Puglia. A Brindisi e Foggia sequestrati ingenti quantitativi di prodotti che contengono "matrina" che sarebbero stati spacciati per fertilizzanti liquidi e solidi. Complessivamente sequestrati 30.500 litri e 25.700 kg di prodotti per un valore complessivo all'ingrosso di oltre un milione di euro ma che al dettaglio avrebbero fruttato 3,5 mln. "I prodotti - hanno spiegato le Fiamme gialle - saranno analizzati dagli specialisti dell'Ispettorato repressione frodi nel laboratorio di Catania per accertare se siano stati ottenuti da estratti vegetali o prodotti derivanti dalle radici della specie 'Sophora Flascens' pianta leguminosa diffusa in Cina". I prodotti sequestrati arrivaverebbero soprattutto da Cina e India e non sono commerciabili sul territorio italiano in quanto esplicano azione neurotossica come il Ddt e sono considerati pericolosi.