cronaca

A San Lorenzo Nuovo proclamato il lutto cittadino

lunedì 28 luglio 2014
A San Lorenzo Nuovo proclamato il lutto cittadino

Un paese distrutto dal dolore e dall’incredulità per una morte atroce quanto inaspettata. L’intera comunità di San Lorenzo Nuovo è stata svegliata da una immensa tragedia che ha colpito le famiglie di Fabio Lisei di 44 anni e Roberto Papini di 42 anni, entrambi padri di due figli.

La notizia del decesso dei due operai della ditta orvietana è iniziata a trapelare in tarda mattinata, tanto che lo stesso sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini, ha subito inviato parole di cordoglio e vicinanza alle famiglie Lisei e Papini in nome di tutta la popolazione laurentina.

“E’ stata una tremenda tragedia – ha detto a caldo il sindaco Massimo Bambini ai colleghi di tusciaweb.it -. Un episodio gravissimo per tutti noi che non possiamo far altro che stringerci alla sofferenza delle due famiglie. Li conoscevo entrambi di vista ed erano delle bravissime persone. Domani, a mente lucida, valuteremo il da farsi. Per ora abbiamo annullato la rassegna teatrale in programma questa settimana e poi proclameremo il lutto cittadino. Il dolore di queste famiglie, è il nostro dolore”.

Tante le parole di cordoglio alle famiglie dei quarantenni di San Lorenzo Nuovo. Il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone: “Basta morti bianche. Basta con le famiglie che perdono i propri cari mentre stanno facendo il loro lavoro. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a due persone che hanno perso la vita. E di nuovo le ragioni di questa atroce tragedia, che ha avuto luogo presso l’azienda Kyklos di Aprilia, stanno nella mancanza di adeguata sicurezza e nella inosservanza delle regole a garanzia della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori. Il numero delle persone protagoniste di incidenti o che perdono la vita sul lavoro è un bollettino di guerra. Una guerra che dobbiamo vincere. Dietro questi numeri ci sono i volti delle vittime e delle loro famiglie che pagano un prezzo inaccettabile per il lavoro. A loro va la mia piena vicinanza e il mio sostegno. Come istituzioni dobbiamo essere capaci di maggiori controlli e di divulgare la cultura della sicurezza tra i lavoratori e gli imprenditori. Le tragedie sul lavoro sono inconcepibili perché il lavoro è lo strumento per migliorare le condizioni di vita e non per trovare la morte”.

''La tragedia di Aprilia, dove hanno perso la vita due operai a causa delle esalazioni tossiche, dimostra che c'e' una pericolosa ed inaccettabile caduta di attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro''. Ha detto il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, in merito alla morte di due operai. ''A pochi giorni dalla tragedia di Gela dove hanno perso la vita tre lavoratori impegnati lungo la tratta ferroviaria, dobbiamo registrare una ennesima tragedia sul lavoro sul quale la magistratura dovra' fare piena luce. Lavorare senza alcuna esposizione a rischio di infortuni e di malattie professionali e' una condizione minima e doverosa che un paese civile, come il nostro, deve assicurare a tutti coloro che lavorano, non un obiettivo teorico o impossibile. Occorre al piu' presto intervenire affinche' i controlli siano mirati, preventivi e pesanti, sul piano delle sanzioni. Ma la strada non e' quella dell'alleggerimento o semplificazione delle procedure come invece sembra essere oggi la tendenza anche legislativa. La semplificazione a favore delle imprese, delle piccole e medie aziende, deve passare per altre scelte ed interventi, ma non certo andando ad eliminare gli obblighi di natura documentale, come la redazione del documento unico per la valutazione delle interferenze, specifico per i lavori in appalto, confondendo l'importanza della documentazione tecnica con la burocrazia sterile''. ''Nell'esprimere i sentimenti di profondo cordoglio da parte della Cisl alle famiglie dei due lavoratori morti ad Aprilia- conclude Sbarra- l'impegno del nostro sindacato e' quello di proseguire la battaglia per maggiori investimenti sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per rompere, cosi', la catena dei lutti e delle tragedie’'