cronaca

Vetrine rotte e auto danneggiate. Don Luca punge i politici sulla sicurezza: "Restano in silenzio ma mandano i vigili all'Oratorio"

mercoledì 23 luglio 2014
Vetrine rotte e auto danneggiate. Don Luca punge i politici sulla sicurezza: "Restano in silenzio ma mandano i vigili all'Oratorio"

La lingua batte dove il dente duole: in città continuano gli atti vandalici tra vetrine spaccate e auto danneggiate. Dopo i furti nelle chiese i danni nella zona di piazza San Giuseppe, quelli in piazza Malcorini, ora anche le zone di Corso Cavour e il parcheggio di Piazza del Popolo sembrano essere stati presi di mira da qualcuno che la notte ha deciso di dedicarsi agli atti di vandalismo.

Per dovere di cronaca va detto che i colpevoli dei danni di piazza Malcorini sono stati identificati dalle forze dell’ordine. Si tratta di alcuni ragazzi minorenni che hanno scelto un passatempo decisamente “pericoloso” per animare la loro estate. Chiaramente in questi casi, quando si tratta di adolescenti, l’applicazione della legge ha un iter particolare ed infatti sono stati interessati i genitori dei ragazzi che, pare, sono stati invitati a pagare i danni causati dai loro figli.

Ma questa strana ondata di danni sembra non arrestarsi e nella mattinata di mercoledì 23 giugno c’è stato chi in Piazza del Popolo e in alcune vie adiacenti avrebbe trovato gli specchietti delle auto spaccati. Una gesto classico per chi vuole commettere un bravata estiva, ma che potrebbe costargli anche cara. L’altro episodio, e questa volta segnalato da Don Luca Conticelli, riguarda la vetrina di un esercizio commerciale del centro storico trovata spaccata dai proprietari.

Don Luca segnala l’evento facendo riferimento anche all’episodio dell’Oratorio cittadino dove i carabinieri sono stati chiamati per “sedare” le urla dei bambini che davano fastidio ai vicini. “Anche questa notte – scrive Don Luca sulla sua pagina facebook - hanno distrutto una vetrata nel negozio in Corso Cavour e i nostri cari amministratori di adesso, di prima e quelli che verranno (purtroppo) resteranno in silenzio...... ma i vigili mandiamoli mi raccomando all'oratorio da un giovane prete che sta facendo giocare e pregare i giovani”.

Ed è proprio questo il paradosso di una città che preferisce lamentarsi dei giovani dell’oratorio, magari commentare in malo modo articoli che segnalano un problema di sicurezza in città, ma senza domandarsi come affrontare realmente questa situazione. L’escalation di piccoli reati aumenta con il passare dei giorni. Orvieto non è certo una città in pericolo, ma dovrebbe almeno essere più sicura per chi la abita senza avere la preoccupazione per i commercianti di trovare una vetrina rotta o per i proprietari delle auto di scendere sotto casa e raccogliere i cocci dello specchietto. Magari a chi pensa che questo non sia un problema di sicurezza forse non sarà dello stesso avviso se domani troverà la sua utilitaria con qualche pezzo in meno. Ma per evitarlo bisogna iniziare a lavorare, amministrazione comunale e forze dell’ordine, ad un progetto vero di controllo della città. Che non significa “oppressione”, ma significa mandare a dormire tranquilli tutti gli orvietani.

All'Oratorio arrivano i carabinieri, le grida dei bambini disturbano i vicini