cronaca

Roma-Firenze, l'Odissea dei pendolari: "Si viaggia solo in piedi"

lunedì 19 maggio 2014
Roma-Firenze, l'Odissea dei pendolari: "Si viaggia solo in piedi"

"A volte, lo sappiamo, qualcuno cambia le regole. Rendendo "regolare" ciò che parrebbe surreale. Vorremmo chiedere quindi ai nostri rappresentanti istituzionali, che le regole sono chiamate a farle, in nome di tutti noi, se questa nuova norma non sembri anche a loro uscita da un qualche libro di paradossi, da una sceneggiatura farsesca o dal guinness dei primati, magari. Scriviamo innanzitutto per portarla alla loro conoscenza, visto che, di sicuro, deve essere stata scritta a loro insaputa". A dirlo è il Comitato pendolari Roma Firenze. "Venerdí 16 maggio scorso - afferma in una nota - una mattina qualsiasi (e cioè una di quelle tante in cui una carrozza, proprio nel bel mezzo del treno IC 581 è fuori servizio e chiusa, spezzando il treno a metà e impedendo il passaggio da una parte all'altra), veniamo a sapere che da circa un mese Trenitalia avrebbe emanato un nuovo regolamento in base al quale un treno IC si definisce sovraffollato quando sul corridoio stazionano in piedi, accampate, almeno lo stesso numero di persone che siedono negli scompartimenti. A quanto dice il capotreno, infatti, solo se ciascuna carrozza supera i 150 passeggeri complessivi (quindi con almeno sei persone in piedi o sedute sugli strapuntini di fronte alla porta di ciascun compartimento) l’azienda Trenitalia si pone, eventualmente, il problema della sicurezza a bordo.

Passare un quarto d’ora transitando su e giù per i corridoi con il treno in movimento cercando posto e subire nel frattempo gli attentati delle porte basculanti che all'ingresso e all'uscita di ogni galleria, per effetto della pressione, ti possono investire con tanta violenza da infortunarti una mano o un braccio (sono accadute entrambe le cose), per Trenitalia è del tutto conforme alla norma. È cosa buona e giusta, prevista dal regolamento, salire per errore con biglietto e posto prenotato dal lato sbagliato e restare intrappolati, con il biglietto pagato, in piedi, oppure spendere ogni anno un mese del proprio stipendio per questo impagabile viaggio quotidiano. Questo è il buongiorno che ogni mattina Trenitalia riserva ai suoi passeggeri più “affezionati”. E per essere sicuri che il cordiale messaggio ci arrivi forte e chiaro, lo hanno scritto su un Regolamento. Poi, per far abituare tempestivamente anche i più increduli al nuovo stato delle cose, già questa mattina, lunedì 19 maggio, tutta la scena si è ripetuta secondo lo stesso copione. Quel che si chiama un servizio regolare".