cronaca

Dopo il venerdì nero, una nuova settimana inizia con un lunedì nero

martedì 28 gennaio 2014
di Comitato pendolari Roma-Firenze
Dopo il venerdì nero, una nuova settimana inizia con un lunedì nero

Il treno regionale della mattina 3375, che passa a Orvieto alle 5,54, è arrivato con circa mezz'ora di ritardo.  Il treno IC 598, partito in orario da Roma alle 18.16, alle 18.50 si è fermato improvvisamente all'altezza di Gallese per un guasto ad un deviatoio sulla linea Direttissima. Dopo circa 15 minuti il primo annuncio del capotreno: "siamo in attesa di una squadra; il ritardo stimato sarà di circa 30 minuti". Qualche minuto e il treno inizia a muoversi, ma percorre solo pochi metri e il controllore conferma: "non si tratta di un movimento fisico, è solo una scalino". Intanto qualche irrequieto passeggero prende il controllo del microfono per meno enigmatiche, più esasperate e più eloquenti spiegazioni sui motivi del ritardo.

Passa di nuovo il controllore, ormai è trascorsa la mezz'ora annunciata, e chiediamo aggiornamenti: loro purtroppo non sanno nulla, hanno visto gli operai passare ma - ci dice - il personale di bordo non riceve aggiornamenti... Alle 19.46, è passata a questo punto un'ora dalla sosta imprevista, un nuovo annuncio: "il treno è fermo. Gli operai stanno lavorando. Si prevede un ritardo di ulteriori 30 minuti da ora". Dopo 10 minuti il treno riparte con un ritardo annunciato di 65 minuti. Il viaggiatreno ne riporta in realtà 71. Non è andata meglio al treno per Vienna 234 e a tutti i treni partiti da Roma dopo le 18.16, compresi gli AV che hanno riportato pesanti ritardi.

E questa è quella che viene considerata la linea ferroviaria strategica in Italia. È normale che vada così spesso in tilt per banali guasti ai deviatoi? È possibile che queste "emergenze" vengano gestite in questo modo?