cronaca

E' ancora allarme lupi per gli allevatori. La Cia sollecita la Regione

giovedì 28 novembre 2013
E' ancora allarme lupi per gli allevatori. La Cia sollecita la Regione

Non c'è pace negli allevamenti dell'Umbria. Alle croniche difficoltà di mercato che da tempo li affliggono e al freddo polare portato in questi giorni da "Attila" si è aggiunto un nuovo flagello, il lupo, che ha preso l'abitudine di aggredire greggi e allevamenti delle aziende zootecniche delle aree montane divorando capi ovini e bovini. Tra i comuni più colpiti, oltre a San Venanzo - dove, in località San Vito in Monte, da mesi i lupi stanno facendo incetta di bestiame -, c'è Pietralunga nel cui territorio, ai confini con Città di Castello, si è registrata negli ultimi tempi una pericolosa escalation delle aggressioni, con danni enormi in diverse aziende che allevano allo stato semibrado pregiati bovini di razza Chianina. I pericolosi selvatici sono venuti così a fare buona compagnia ai cinghiali che da anni imperversano incontrastati nella zona.

"Il risultato di tale situazione - ha dichiarato il presidente della Cia dell'Umbria Domenico Brugnoni - è che sono enormi i danni economici arrecati agli agricoltori ed agli allevatori la cui proverbiale pazienza ormai sta per finire; l'indennizzo immediato alle aziende interessate è assolutamente urgente e necessario ma ormai non più sufficiente ad affrontare con serietà il problema cronico dei danni da selvatici. Occorre un piano straordinario di contenimento, ancor più essenziale quando si ha a che fare con specie protette come nel caso dei lupi."

La Cia sollecita la Regione a farsi carico dello stato di grave disagio e di pericolosità in cui versano molti allevamenti regionali nelle aree montane avviando un confronto con gli enti pubblici e con gli imprenditori interessati per definire un progetto finalizzato ad una gestione imprenditoriale e sostenibile delle aree interne e marginali così come delle aziende faunistico-venatorie e dei parchi e aree protette dell'Umbria.