cronaca

Conclusa l'indagine Joint 2013 a Orvieto. Arrestate 11 persone dedite a spaccio sistematico di stupefacenti

lunedì 19 agosto 2013
Conclusa l'indagine Joint 2013 a Orvieto. Arrestate 11 persone dedite a spaccio sistematico di stupefacenti

Arrestate 11 persone, sequestrato un bar ed accertate oltre 500 cessioni di stupefacenti dal 2007 al giugno 2013: è questo in sintesi il risultato dell'operazione denominata INDAGINE "JOINT 2013", che nei territori di Orvieto, Roma, Perugia, Viterbo e Como ha tenuto fittamente impegnati in una prolungata e complessa attività di indagine, nelle passate giornate del 17 e 18 agosto 2013, i militari della Compagnia CC di Orvieto congiuntamente al personale del locale Commissariato di P.S. e ai militari dei Comandi dell'Arma competenti per territorio. L'operazione si è conclusa la mattina presto del 19 agosto con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Orvieto a carico di 10 persone per " Spaccio continuato ed aggravato in concorso di sostanze stupefacenti". 

Nel corso dell'intera operazione i militari hanno:

  • accertato oltre 500 (cinquecento) episodi di cessioni illecite di sostanze stupefacenti tipo cocaina, eroina, hashish e marjiuana, poste in essere dagli indagati, in varie circostanze, dal 2007 al mese di giugno 2013, in Orvieto, Roma e comuni limitrofi;
  • eseguito i 10 provvedimenti restrittivi della libertà personale (6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) nonché 8 perquisizioni domiciliari, nei confronti di soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili del reato di cessioni illecite continuate e aggravate di stupefacenti del tipo cocaina, eroina , hashish e marijuana;
  • segnalato alla Prefettura 24 assuntori di sostanze stupefacenti;
  • eseguito il sequestro preventivo di un bar sito nel centro di Orvieto perché luogo di consumo e spaccio;
  • arrestato in flagranza un 39enne romano nella cui abitazione, durante la perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sequestrati:

    - grammi 20 (venti) sostanza stupefacente tipo cocaina; 
    - grammi circa 100 (cento) sostanza stupefacente tipo hashish; - 4 bilance elettroniche di precisione;
    - materiale vario idoneo al taglio ed al confezionamento delle dosi;
    - somma contante di euro 7.900,00 (settemilanovecento);
    - n. 2 assegni bancari in bianco della banca mediolanum;
    - n. 12 cartucce cal. 7,62 nato;
    - n. 1 cartuccia cal. 9 "parabellum".

    L'indagine, convenzionalmente denominata "JOINT 2013", poiché attivata in virtù della collaborazione con il locale Commissariato di P.S. di Orvieto, è stata intrapresa nel mese di novembre del 2012 dai militari della compagnia di Orvieto, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica. L'attività ha subito una forte evoluzione dopo il decesso di Daniele Cavalloro avvenuto il 17 marzo 2013, portando, il 16 maggio 2013, all'arresto su ordine di custodia cautelare di 3 persone, due delle quali sono destinatarie dell'odierno provvedimento restrittivo del G.I.P. di Orvieto.

    Un'ampia e proficua attività informativa preliminare ha portato il personale operante a concentrare la propria attenzione su alcuni soggetti e su un locale pubblico situato nel centro storico di Orvieto, che risultava essere luogo di consumo e spaccio. Le prime informazioni acquisite venivano poi riscontrate tramite attività tecniche (acquisizione ed esame di tabulati telefonici ed intercettazioni telefoniche) nonché metodi d'indagine di natura tradizionale (servizi di O.C.P., assunzione di sommarie informazioni da persone a conoscenza dei fatti ed in particolare da assuntori di sostanze).
    Le indagini, basate sull'esecuzione di circa 500 ore di pedinamenti, 300 ore di osservazioni con una media di 2 pattuglie ogni giorno, hanno fatto emergere che molti dei soggetti coinvolti solitamente facevano anche uso di stupefacenti di vario genere, dalla cocaina all'eroina ma anche di hashish e marijuana. Rilevante, insieme all'azione dei Carabinieri di Orvieto, è stato il supporto e l'ausilio del personale del Commissariato di P.S..

    Con questa operazione gli inquirenti e le forze dell'ordine ritengono che si sia debellato un ramo importante di approvvigionamento di sostanze stupefacenti dell'Orvietano, attestato dai numerosi episodi di spaccio che evidenziano una precisa scelta deviante di vita, che considera il tessuto sociale quale opportunità di guadagno e di arricchimento, ricorrendo al traffico di sostanze stupefacenti particolarmente pericolose quali l'eroina e la cocaina. L'attività delle forze dell'ordine e della magistratura ha confermato, ancora una volta, da un lato la tentacolare e capillare conformazione della gestione dei traffici illeciti di stupefacenti e, dall'altro, l'impegno delle istituzioni locali nel debellare questa piaga sociale.