cronaca

Tempesta sugli Asili Nido. Retta unica per tutti, i genitori protestano

venerdì 13 luglio 2012
Tempesta sugli Asili Nido. Retta unica per tutti, i genitori protestano

Una delle novità introdotte dall'Amministrazione Comunale per le attività degli Asili Nido a partire dal nuovo anno educativo 2012/2013 riguarderà l'abbattimento delle fasce di reddito ISEE e l'introduzione del cosiddetto "corrispettivo unico" individuato per due soli livelli di fruizione dei servizi. Dunque, a quanto è dato capire, l'utenza che si avvarrà dell'orario 7,45 / 16,00 (con pranzo incluso) pagherà 250 euro, per chi invece opterà per l'orario 7,45 / 13,00 (sempre con pranzo incluso) il corrispettivo sarà di 180 euro.

Una vera e propria rivoluzione che rischia di scatenare le proteste dei genitori, specialmente quelli che, appartenenti a classi di reddito più basso, dovranno davvero valutare se poter accedere al servizio o meno.

"La necessità di questa effettiva 'rivoluzione' - spiega l'Assessore ai Servizi Educativi e V. Sindaco Roberta Tardani - tiene necessariamente conto di una oggettiva difficoltà finanziaria dell'Ente, per cui l'alternativa a questa impostazione sarebbe stata la chiusura delle strutture stesse. A livello finanziario e grazie alle razionalizzazioni effettuate, questa operazione consente di scendere ad un costo/bambino medio mensile di 800 euro anziché attestarsi sui precedenti 1.200 euro, per cui il Comune continuerà a coprire la differenza tra quanto pagato e quanto è il costo effettivo. L'aspetto positivo dell'operazione è che il numero di posti negli Asili Nido è stato portato da 66 a 96 e che viene data una risposta anche al quartiere di Ciconia, con un Nido di 24 posti presso la struttura 'Pane e Cioccolata'".

La manovra, che rientra nelle misure necessarie a far quadrare il Bilancio di Previsione, è stata decisamente mal digerita dai genitori, a cui è stata illustrata attraverso due incontri che si sono tenuti presso le strutture nido di Sferracavallo e Orvieto Centro. La linea dell'assessorato però non si scosta di una virgola: "La decisione di continuare a fornire questo servizio - aggiunge Tardani - è stata una decisione molto meditata, considerato l'elevato costo del servizio asilo nido che ha un forte impatto non solo sulle casse comunali ma sull'intera comunità orvietana. Un servizio che, malgrado l'azzeramento delle risorse per il sociale da parte dello stato centrale, l'amministrazione comunale ha fortemente voluto mantenere, per rispondere alle esigenze delle famiglie con genitori lavoratori ma anche delle famiglie che decidono di far frequentare un percorso pedagogico-educativo ai propri figli anche in tenerissima età".

"Certamente - conclude l'Assessore - abbiamo dovuto effettuare una modifica complessiva dell'intero servizio, la scelta di mantenere pubblico il servizio degli asili nido è stata comunque dettata dalla volontà di mantenere alta la qualità dello stesso, elemento che ha sempre contraddistinto gli asili nido del Comune di Orvieto. Tale servizio rimarrà pubblico a tutti gli effetti,  considerato che la pianificazione dell'offerta pedagogico-educativa, il controllo sulla gestione e la formazione e l'educazione permanente del personale rimarrà in capo all'Amministrazione comunale."

Per restare pubblico, come spiegato dall'assessore, il servizio continuerà a consentire l'accesso mediante graduatoria fissata da un mix di parametri tra cui il reddito Irpef. Quindi, per accedere al servizio conterà il livello di reddito, livello che sarà poi del tutto ininfluente sulla retta, unica per tutti. In questo modo, se certamente il servizio è definito "pubblico" dall'assessore, per altri versi risulta invece assimilabile alle strutture "private", dove accede chi può pagare.

E chi non può pagare, ipotizziamo, i figli dovrà tenerseli a casa. O affidarli ai nonni, quando ci sono e li possono custodire.

Sentite questa... retta unica per tutti? No grazie... e alcune domande

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