cronaca

Svolta nella indagini sull'agguato all'arcivescovo di Firenze. Fermato un pluripregiudicato residente alla Caritas di Orvieto

domenica 18 dicembre 2011
Svolta nella indagini sull'agguato all'arcivescovo di Firenze. Fermato un pluripregiudicato residente alla Caritas di Orvieto

E' arrivata alle 3 di notte la svolta nelle indagini sull'agguato del 4 novembre nel Palazzo della Curia di Firenze, quando un aggressore sparò al segretario dell'arcivescovo Giuseppe Betori, don Paolo Brogi, originario di Foligno, ferendolo all'addome, e puntò la pistola alla testa dell'alto prelato, per poi scappare: il presunto responsabile è stato fermato.

Si tratta di un uomo di 73 anni originario di Udine, domiciliato a Firenze e residente presso la Caritas di Orvieto. Elso Baschini, questo il nome del fermato, è un pluripregiudicato, con un passato da rapinatore alle spalle. La pistola calibro 7.65 utilizzata dall'aggressore non è stata però ancora trovata. Anche se nella sua abitazione è stata rinvenuta una spatola da muratore coperta di terra, con la quale gli inquirenti sospettano possa aver sotterrato l'arma.

Che le indagini fossero a una svolta si era capito già ieri. Nella tarda mattinata era stato portato in Questura un amico del 73enne, ascoltato come testimone. Poi, verso le 14, gli agenti sono andati a prendere Baschini, perquisendo la sua abitazione. Gli interrogatori sono andati avanti per ore, alla presenza anche del pm titolare delle indagini, Giuseppina Mione; il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi ha fatto ingresso negli uffici della Questura poco prima della mezzanotte. Il fermo di Baschini è scattato intorno alle 3 di notte dopo 13 ore di interrogatorio.

Il 73enne aveva anche provato a cambiare look per non essere individuato, tingendosi i capelli di rosso. Il suo identikit era stato diffuso qualche giorno dopo i fatti, grazie alle testimonianze dell'arcivescovo e di don Brogi, gli unici ad averlo visto in faccia. Proprio giovedì scorso la polizia scientifica aveva ricostruito il 'film' dell'aggressione nello stesso luogo dell'agguato, alla presenza dei due religiosi. Ieri, la svolta, dopo un mese e mezzo di indagini condotte dalla squadra mobile fiorentina coadiuvata dalla Digos.

Baschini aveva fatto dei sopralluoghi l'anno scorso al palazzo arcivescovile. In uno dei suoi tre telefonini sono state rinvenute fotografie dell'ingresso dell'arcivescovado risalenti al 14 marzo, 22 settembre e 11 ottobre del 2010. Segno che l'uomo aveva realizzato dei sopralluoghi nel posto in cui avrebbe poi compiuto l'agguato. Baschini si sarebbe anche recato alla festa per i 300 anni del Conventino, dove era presente lo stesso monsignor Betori. Nella sua abitazione dell'isolotto, in via dell'Argingrosso, gli inquirenti hanno trovato anche una scheda telefonica con cui il 73enne ha chiamato più di una volta in curia.

Non è ancora chiaro il motivo che avrebbe spinto Baschini a compiere il gesto. Da un lato l'uomo si definisce "devoto", e aveva rapporti con alcuni ambienti ecclesiali, in particolare aveva frequentato il defunto cappellano delle carceri fiorentine, don Danilo Cubattoli. Dall'altro, ha un passato costellato di crimini e rapine, una delle quali compiuta 38 anni fa con una bomba a mano a una filiale di banca a Firenze e altre rapine in Austria. L'anziano pluripregiudicato ha cambiato più volte versione: forse il 4 novembre ha tentato di rapinare o addirittura sequestrare l'arcivescovo, oppure è stato mosso da risentimenti contro la chiesa cattolica.