cronaca

Grinta di nuovo nei guai. A batter cassa è il fisco per 600 mila euro non versati

lunedì 12 luglio 2010
di M.R.
Grinta di nuovo nei guai. A batter cassa è il fisco per 600 mila euro non versati

Dopo i guai economici che hanno portato prima al mancato pagamento degli stipendi delle 85 operaie, poi alla cassa integrazione straordinaria e alla sentenza di fallimento emessa dal Tribunale di Orvieto, la società tessile della Grinta sembrerebbe finita ora nel mirino delle Fiamme Gialle. Un caso analogo a quello della Acas services, che consiste nel mancato versamento, anche da parte di questa azienda, di una notevole parte delle ritenute contributive alle dipendenti, oltre che di altri oneri fiscali.

"Da una verifica cominciata per accertare la regolare posizione dei dipendenti nei confronti di una nota azienda tessile orvietana, - si legge in una nota stampa emessa dalla Tenenza di Orvieto guidata dal tenente Renato Nava, - ovvero tendente a verificare se la stessa facesse uso di mano d'opera "in nero", gli uomini della Guardia di Finanza di Orvieto hanno appurato che tutti i dipendenti trovati al momento dell'intervento erano stati assunti con regolare contratto. Purtroppo però si è potuto verificare che le ritenute fiscali operate nei confronti degli stessi venivano dall'azienda versate solo in minima parte nelle casse dello Stato."

A questo punto è partita una indagine a tutto campo sui libri contabili della società orvietana e il controllo che è poi stato esteso all'ultimo trienno, "ha consentito di accertare, - continua il comunicato, - che l'azienda orvietana ha trattenuto, in qualità di sostituto d'imposta, dal reddito dei propri dipendenti circa 500mila euro ma ne ha versati al fisco solo 83mila circa, appropriandosi impropriamente quindi, di €. 417.000 che sono risultati non versati nel triennio esaminato."

Durante i controlli è emerso, inoltre, che la società controllata, nel triennio 2007/2008/2009, non avrebbe versato anche complessivi 176.000 euro circa tra IVA, IRES e IRAP. In base a tali fatti i due legali rappresentanti della società, in carica del triennio esaminato, sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per il mancato versamento all'Erario di circa 600.000 euro.