cronaca

Sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una giovane connazionale. La Polstrada ferma due rumeni

sabato 19 giugno 2010
di monica
Sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una giovane connazionale. La Polstrada ferma due rumeni

E' durato quasi ventiquattrore l'incubo che ha visto una giovane donna rumena nelle mani dei suoi due aguzzini, impotente, a subire ogni sorta di violenze e minacce, prima di riuscire a scappare e farli arrestare. La donna, ventiduenne, nella serata di giovedi scorso è finita nella trappola confezionata dall'ex protettore, un pluripregiudicato rumeno di 28 anni, - A.D.I. le sue iniziali, da poco scarcerato, un tipo dalla carriera criminale assai nutrita con numerose identità ricercate in varie parti di Italia.

L'uomo, aiutato da un connazionale, - I.G., 36 anni, incensurato, - ha attirato la ragazza ad un appuntamento, l'ha sequestrata, per poi violentarla ripetutamente. Dopo la violenza consumata in un hotel situato nella zona della Stazione Termini, i tre sono partiti da Roma diretti forse in Veneto, dove, con tutta probabilità, la donna avrebbe dovuto tornare a prostituirsi per risarcire il suo ex protettore dei due anni trascorsi in carcere poiché l'uomo la riteneva responsabile del proprio arresto. Costretta a seguire i due connazionali in un viaggio allucinante verso il nord e bloccata nell'auto, la giovane donna ha implorato più volte di essere liberata, senza ottenere nulla se non altre minacce. Nei pressi dell'autogrill di Fabro, però, venerdi intorno alle 17, la donna ha chiesto, inscenando un malore, di potersi fermare e usare la toilet. Stavolta l'uomo alla guida ha ceduto. Una volta scesa dalla BMW dei due, la ragazza, - finora tenuta sotto controllo anche con minacce di ritorsioni nei confronti della figlioletta di tre anni che la donna ha lasciato in Romania, - è riuscita a rifugiarsi nelle cucine dell'autogrill da dove ha chiesto aiuto alla Polizia Stradale.

Intervenuti sul posto immediatamente, grazie ad una pattuglia presente in zona, gli agenti sono riusciti a fermare i due rumeni indicati dalla ragazza. Nell'auto dei due uomini sono stati rinvenuti una mazza da baseball, un coltello da cucina usato per minacciare la ragazza lungo il viaggio e alcune chiavette particolari in genere usate per l'apertura facilitata delle macchinette videopoker, il che farebbe pensare ad un coinvolgimento dei due anche in questo tipo di reati. Sequestro di persona, violenza carnale, tentativo di estorsione, possesso di arma impropria, sono i capi di imputazione che pendono sulla testa dei due che ora si trovano associati alla casa di reclusione di Orvieto in attesa della convalida che il procuratore, dott. Francesco Novarese, si pensa possa firmare nei primi giorni della settimana prossima.

(nella foto il sostituto commissario, Stefano Spagnoli, dirigente della sezione Polizia Stradale di Orvieto; alle spalle gli agenti intervenuti in questa occasione in soccorso della giovane donna rumena)