cronaca

Operazione "Ghostbusters". Duro colpo al traffico di droga sulla Rupe. Stop ad "aperitivi" e "caldaie", "imprenditori" al fresco

mercoledì 24 febbraio 2010
di monica
Operazione "Ghostbusters". Duro colpo al traffico di droga sulla Rupe. Stop ad "aperitivi" e "caldaie", "imprenditori" al fresco

L'operazione denominata "Ghostbusters" e condotta dal Nucleo Operativo Radiomobile, comandato dal Tenente Giambattista Fumarola, da poche settimane in forza alla Compagnia Carabinieri di Orvieto, è scattata questa mattina alle prime luci del giorno e ha portato in carcere quattro insospettabili pedine nel vasto giro di droga su cui da mesi stanno indagando i militari dell'Arma. Coordinate dal Capitano Andrea Lachi, (nella foto) comandante della locale Compagnia Carabinieri, le indagini hanno portato, attraverso intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione e pedinamento posti in essere ormai da vari mesi, a chiudere il cerchio attorno ai quattro, tre orvietani e un viterbese.

Si tratta di M.R., 43 anni, residente a Orvieto, S.B., 38 anni, orvietano, C.M., 51 anni, orvietano,  e M.O., 41 anni, residente nel viterbese. Ai quattro, che si trovano ora rinchiusi nel carcere di Via Roma in attesa delle convalide, è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere, composta di otto capi di imputazione, per ordine della Procura della Repubblica, firmata dal dott. Gianluca Forlani su richiesta della dott.ssa Anna Lisa Giusti per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Un etto di cocaina, un etto e mezzo di hashish e circa 30 grammi di marijuana sono i quantitativi sequestrati dai militari dell'Arma nell'ambito dell'operazione così denominata in quanto le persone coinvolte sono risultate essere, oltre che incensurate, anche pressoché insospettabili, dei "fantasmi" a cui solo le indagini accurate e continuative messe in campo dagli uomini del Radiomobile hanno potuto dare un volto.

E' questo, a quanto pare, l'ultimo capitolo di una indagine a tutto campo condotta dai Carabinieri di Orvieto, indagine che ha preso il via nel mese di ottobre e che finora ha portato ad otto arresti, 15 denunce a piede libero e 30 segnalazioni di persone individuate come assuntori. La clientela del giro di droga che i militari hanno spezzato sembra essere costituita da persone di tutte le età, residenti nell'Orvietano e nelle zone vicini del Viterbese, di professione comune, mentre le direttrici di arrivo della merce, di buona fattura e venduta in piccole dosi, appaiono ancora una volta le stesse che riforniscono l'Orvietano da sempre, ovvero Viterbo e Perugia. Parole chiavi nel traffico scoperto dagli inquirenti che a lungo si sono appostati in locali dove il traffico avveniva alla luce del sole, - in alcuni casi gli "scambi" avvenivano anche a domicilio o in piazza, - i termini "aperitivo" e "caldaie" in riferimento alla merce, "imprenditori" era invece il nome in codice per gli spacciatori.

Al momento non è stata individuata una scala gerarchica all'interno del giro di spaccio, nessuno degli implicati appare in una posizione organizzativa tale da far ipotizzare un organico chiaro, certo è che alcuni dei fermati si conoscono. Un traffico stimato in 20-30 mila euro di cui ora gli otto arrestati dovranno render conto alla giustizia. Insieme ai quattro arresti di questa mattina restano implicati anche W.P., 40 anni, operaio di San Venanzo, finito in manette, nel mese di dicembre scorso, dopo che nella propria abitazione sono stati rinvenuti, ad opera dei militari dell'Arma, circa 10 grammi di hashish e alcune piantine coltivate sul posto. Sempre a dicembre, erano finiti in manette un cinquantenne commerciante orvietano, G.D., e B.D., 40 anni, disoccupato incensurato addosso a cui sono stati rinvenuti 13 grammi di cocaina. In una successiva perquisizione presso l'abitazione del B.D., i militari hanno trovato un bilancino di precisione e alcune bustine, materiale presumibilmente usato per confezionare le dosi.