cronaca

Presentata a Roma, Umbria Jazz Winter. Ad Orvieto dal 30 dicembre 2008 al 4 gennaio 2009

giovedì 30 ottobre 2008
Va in scena ad Orvieto la sedicesima edizione di Umbria Jazz Winter. Saranno sei giorni, uno in più rispetto alle passate edizioni, di buona musica che avranno come teatro naturale gli ambienti unici di una delle più affascinanti e storiche città dell’Umbria. L’edizione invernale di Umbria Jazz negli anni si è conquistata un posto molto particolare nel panorama musicale italiano, non solo del jazz. Merito della formula, che coniuga turismo, cultura e musica, con un cartellone che in ogni occasione propone soluzioni per tutti i gusti. Molto spesso, dall’ormai lontano 1993, si è detto che trasferire la formula vincente dell’edizione estiva fosse una scommessa, che ormai si può dire vinta su tutti i fronti perché Orvieto ci mette di suo l’architettura di una delle più belle città della regione, e d’Italia, l’ottima cucina, il buon vino e la serenità del buon vivere che ben si amalgamano con la musica del cartellone allestito dal Direttore Artico Carlo Pagnotta, che a partire dalla mattina e senza soluzione di continuità fino a tarda notte accoglie i sempre numerosi visitatori. Tutti questi aspetti fanno si che la manifestazione si sia ritagliata una sua dimensione autosufficiente, più raccolta e peculiare che ne fa un Festival non minore ma diverso rispetto alla più imponente versione estiva. La città offre gli spazi ideali ed un clima unico, grazie al fascino del suggestivo centro ricco di storia; Orvieto sorge su un ripiano di tufo, dalle pareti strapiombanti, che emerge come un’isola sulla pianura circostante, fu un importante centro etrusco, del quale restano testimonianze, decadde e fu abbandonata in età romana, finché tornò a fiorire nell’Alto Medioevo fino a divenire addirittura sede papale. Oggi conserva, come stratificate nel tempo e concentrate nel piccolo spazio dell’acropoli, le testimonianze di un passato illustre; visitarla è come fare un viaggio a ritroso nella storia. I principali concerti si svolgono al Teatro Mancinelli, con il suo suggestivo sipario realizzato dal Fracassini che rappresenta Belisario che libera Orvieto dai Goti, al Palazzo del Capitano del Popolo, in tufo e pietra basaltica che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana e al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa. Musica anche a Palazzo Soliano, dalle linee severe ed essenziali, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso artista e al Palazzo del Gusto, che trova spazio all’interno dell’antico convento di San Giovanni, nel cuore del quartiere medievale di Orvieto. Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento e il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò un convento francescano del 1200, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 Dicembre a suon di jazz e sede ideale dei Jazz Lunch e Dinner insieme al Ristorante al San Giovenale e al Ristorante La Penisola. Naturalmente non manca la marching band, molto amata dal pubblico, che percorre in parata le vie del centro storico della città.