cronaca

ZTL. Ancora un appello delle associazioni dei cittadini: "errori dell'amministrazione, non pagate ma fate ricorso al Giudice di Pace"

mercoledì 1 ottobre 2008
di jacopo
Oggi, mercoledì 1 ottobre, si è svolta a Orvieto la conferenza stampa di tutti i comitati cittadini e le associazioni dei consumatori che, in modo spontaneo, si sono trovati uniti nella lotta contro le multe effettuate per l'entrata in vigore dei varchi nella ZTL. La situazione descritta non è semplice in quanto ieri è avvenuto un incontro ancora interlocutorio con il Sindaco, Stefano Mocio, sulla questione. Le associazioni hanno rilevato una iniziale indisponibilità, se non addirittura sofferenza, da parte dell'amministrazione nei loro confronti; poi, dopo la presentazione di un loro documento, dove precisavano tutta una serie di eccezioni giuridico amministrative sul tema della ZTL, c'è stata una parziale apertura. Il Sindaco di Orvieto, infatti, ha dichiarato che, in caso di vizio amministrativo o di mancata applicazione delle regole previste dalla legge, l'amministrazione comunale ne terrà conto e valuterà. Anna Petrangeli, associazione ADICONSUM, vuole subito precisare che: “Le nostre iniziative non hanno in nessun modo carattere politico, non è nostra intenzione dare l'idea di un attacco all'amministrazione per secondi fini. Noi siamo semplicemente dalla parte dei consumatori. Siamo anche d'accordo che chi ha sbagliato deve pagare ma centinaia di cittadini hanno preso, totalmente in buona fede, le multe. Queste ultime sono state causate da una segnaletica stradale del tutto sbagliata e al limite del legale. Ci troviamo davanti ad un problema sociale, non si può pensare che una persona per andare al lavoro prenda oltre trenta multe e faccia questo di proposito”. Gianni Mencarelli, Cittadinanzattiva, pone l'accento su un tema in particolare: “Noi siamo dispiaciuti che si stia creando una sorta di contro comitato per il pagamento delle multe. Non vogliamo in nessun modo creare due diverse fazioni in lotta, se ciò avverrà ne saremo molto dispiaciuti. Siamo tutti d'accordo che chi sbaglia deve pagare, ma io credo che si debba analizzare bene la questione. Dunque va detto che la legge nazionale che regola la zona a traffico limitato richiede che: ci deve essere la segnaletica orizzontale e verticale; dopo il periodo di prova il Comune deve analizzare i dati ottenuti, verificare se alcune aree sono soggette a molte inflazioni e ipotizzare eventuali cambiamenti nella segnaletica per rendere più visibile il divieto. Nel periodo di prova, inoltre, i varchi devono essere presieduti dai vigili urbani. Tutto questo ci sembra che nel comune di Orvieto non sia avvenuto”. Pasquale Graziani, Federconsumatori, afferma: “Le telecamere funzionavano nei periodi di prova? E' questa la mia domanda. Se nel periodo di prova, non soggetto a multe, il Comune, i vigili e tutti gli addetti avessero visualizzato che in alcuni varchi c'era stato un grande numero di contravvenzioni si sarebbero sicuramente chiesti se le infrazioni fossero causate solamente dall'indisciplina dei cittadini o anche da una segnaletica sbagliata o poco chiara. L'esempio del varco di Piazza del Popolo è calzante, infatti circa l'85% delle multe è stato fatto lì per una cartello poco chiaro. Perché questo non è stato fatto? Perché non è stata cambiata la segnaletica? Perché l'amministrazione non ha avviato una massiccia e reale campagna d'informazione sui varchi? Inoltre ci è giunta la notizia, la confermeremo in breve, che i primi opuscoli giunti nelle case degli orvietani, che segnalavano i luoghi dove era stata posta la ZTL, erano sbagliati”. Maurizio Conticelli, Altracittà, sottolinea: “Il nostro appello non deve essere letto come un invito a non rispettare la legge ma esattamente l'opposto. Se sono stati commessi tanti errori da parte dell'amministrazione, errori non secondari o di poca rilevanza, ma basilari e di forma, è nei diritti del cittadino chiedere giustizia”. Tutte le associazioni chiedono ai cittadini di fare ricorso al Giudice di pace, e non al Prefetto, perché questi tende più naturalmente, per il suo ruolo, a cercare una soluzione non solo prettamente giuridica ma anche considerante la situazione nel suo complesso. Per il momento dunque le associazioni chiedono di non pagare le multe e di fare ricorso in massa.